Il premio dedicato a Genova nel giorno dell’inizio della ricostruzione del Ponte Morandi
di Marco Drogo/ph. Letizia Reynaud
Una lunga e riuscita festa della Musica e dello Spettacolo, in tutte le sue numerose sfaccettature. Sessanta, settanta artisti, grandissimi professionisti, cantanti, musicisti, attori, ballerini, si sono alternati in questa riuscitissima serata dei duetti, che ormai da due anni centra l’obbiettivo fissato dal direttore artistico Claudio Baglioni, quando decise di abolire l’eliminazione dei campioni in gara e di dedicare la serata del venerdì sera, non alle cover, ma ai duetti, offrendo la possibilità a tutti i partecipanti di offrire un ulteriore ascolto della propria canzone, arricchendola grazie ad altri artisti.
La giuria d’onore composta da Mauro Pagani (Presidente della Giuria), Elena Sofia Ricci, Claudia Pandolfi, Joe Bastianich, Serena Dandini, Ferzan Ozpetek, Camila Ranovich e Beppe Servegnini, alla fine, consegna il Premio a Motta, che ha cantato ‘Dov’è l’italia’ insieme a Nada. L’entusiasmo del Teatro Ariston, che era stato travolgente con tantissimi degli artisti in gara, è stato ‘a dir poco’ tiepido.
Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, poco prima, aveva doverosamente dedicato al vincitore l’augurio che questo Premio possa essere una Lanterna, il simbolo di Genova, nel giorno in cui inizia la ricostruzione del Ponte Morandi. “Stanotte è una notte magica per Genova – dichiara Toti . Dobbiamo ricostruire il ponte in onore di quelle 43 vittime, ad un Paese ed a una Regione che non merita una tragedia del genere. La Lanterna indica la rotta. Ci auguriamo la indichi al vincitore, a questa città (Genova, ndr) ed a questo Paese”.
La serata, iniziata con una spettacolare coreografia di ballerini, mentre Baglioni cantava ‘Acqua dalla Luna’, ha avuto un super-ospite d’eccezione, Luciano Ligabue, che ha chiuso il suo intervento cantando in duetto con il direttore artistico ‘Dio è Morto’ di Francesco Guccini. Un chiaro invito alla speranza, alla capacità di reagire della nuove generazioni. Prima il Liga era entrato sulla scena dell’Ariston con il nuovo singolo ‘Luci D’America’ ed aveva meritato un’ovazione per ‘Urlando contro il cielo’.
Apprezzatissimo anche l’altro ospite, a sorpresa, di questa serata, il vincitore di X-Factor, Anastasio, che con la sua ‘Correre’, scritta proprio per l’occasione, ha risposto al monologo di un padre, interpretato da Claudio Bisio, che cerca di comunicare con il figlio, cercando un punto d’incontro, ammettendo quanto sia difficile il suo ruolo. Anastasio chiude la sua canzone, cantando “Puoi essere quello che vuoi, basta scordarti di quello che sei. Per essere quello che vuoi, devi scordarti di ciò che sei“. Il dialogo generazionale viene applaudito dall‘Ariston.
Tra le performance più apprezzate vi è sicuramente quella finale di Achille Lauro, che si sdraia sul pianoforte suonato da Morgan, nella sua travolgente ‘Rolls Royce’. Una degna conclusione di una serata che è stata bellissima dall’inizio alla fine. Cristina D’Avena aveva dato il suo tocco a ‘Senza farlo apposta’ di Federica Carta e Shade, in apertura. Poi erano saliti sul palco Motta e Nada, per cantare ‘Dov’è l’Italia’, suscitando ben poco entusiasmo.
Molte altre performance, decisamente più applaudite, avrebbero scatenato un’altra reazione all’interno del Teatro. Irama, affiancato da Noemi su ‘La ragazza con il cuore di latta’, i Negrita affiancati da Roy Paci ed Enrico Ruggeri (I ragazzi fanno bene), Il Volo (‘Musica che resta’), con il grandissimo violino di Alessandro Quarta, Arisa “Mi sento bene’ con lo strepitoso Tony Hadley (Spandau Ballet) e i Kataklò, Mahmood che con Guè Pequeno, che su ‘Soldi’. trova il battimano dell’Ariston avevano decisamente più convinto. Originali le esecuzioni di Nek, ‘Mi farò trovare pronto’ e Paola Turci ‘L’ultimo ostacolo’, impreziosite dalle parole di Neri Marcorè e Beppe Fiorello. Anche Brunori Sas aveva dato un bel contributo alla canzone degli Zen Circus ‘L’amore è una dittatura’. Intense anche le performance di Manuel Agnelli con Daniele Silvestri e Rancore su ‘Argento vivo’ e di Ermal Meta con Simone Cristicchi, su ‘Abbi cura di me’. Loredana Bertè, affiancata da Irene Grandi, ha meritato un’altra ovazione con ‘Cosa ti aspetti da me’.
Questo il termometro dell’Ariston che salirà sempre di più fino alla finalissima. Vedremo domani sera chi sarà il vincitore del 69esimo Festival di Sanremo. I 24 brani in gara, rappresentativi di gusti diversi, i voti delle 2 sale Stampa, il Roof della carta stampata e la Lucio Dalla, radio web e tv con gusti spesso più giovanili, la giuria di qualità e il televoto da casa decreteranno il vincitore, che al momento è quanto mai incerto.
La Photogallery di Musicandthecity a cura di Letizia Reynaud e Antonio Abbruzzese