Ieri sera, nel Giardino rinnovato di Hiroshima Mon amour, Guido Catalano ha fatto registrare il sold out con il suo spettacolo “E adesso basta poesie d’amore, e diamoci dentro!”
Nonostante un piccolo acquazzone proprio prima dell’inizio della prima replica, e grazie alla perfetta organizzazione del locale, si è partiti alla grande alle 19.45 tutti asciutti e seduti ai propri posti.
Alle 22.15 il secondo spettacolo; il buio scende sul locale di Via Bossoli e il poeta ci racconta di rapporti sentimentali finiti, sentimenti vissuti ma sempre strappando un risata nel caratteristico stile recitativo che lo contraddistingue.
Al termine dello spettacolo il firma-copie di rito, l’incontro con il pubblico, qualche selfie in sicurezza e la consapevolezza che anche questa volta ci siamo portati a casa qualcosa di più prezioso di un semplice reading poetico.
Guido Catalano nasce a Torino alle 8.50 del mattino del 6 febbraio del 1971 ed è ancora vivo.
A 17 anni decide che vuole diventare una rockstar, più tardi ripiega sulla figura di poeta professionista vivente perché ci sono più posti liberi. Produce otto libri di poesie. Il primo si intitola “I cani hanno sempre ragione” anche se dentro non vi è traccia di cani ed è del 2000.
Seguono prima per Seed e poi per Miraggi Edizioni le raccolte “Sono un poeta cara”, “Motosega”, “La donna che si baciava con i lupi”, “Ti amo ma posso spiegarti”, “Piuttosto che morire m’ammazzo”.
Negli anni la lobby dei poeti lo accusa di essere un cabarettista, la lobby dei cabarettisti di essere un poeta: nonostante tutto Catalano rimane vittima di un passaparola irresistibile e i suoi versi iniziano a diffondersi sui social, nei bar delle periferie, nei circoli Arci, nelle librerie, sui palchi dei centri sociali, nei festival letterari e anche in quelli musicali. Conquista anche i palchi dei teatri e dei live club più importanti d’Italia registrando diversi sold out.