Angelo Branduardi ha fatto tappa al Teatro Colosseo di Torino con “Il Cammino dell’Anima” il tour interrotto dopo solo una data a febbraio 2020.
Il concerto riprende interamente l’album omonimo pubblicato il 4 ottobre 2019, album “Meraviglioso e di grandi suggestioni”: così è stato sinteticamente il parere della critica che, all’unanimità, ha apprezzato l’opera di Angelo Branduardi
“Il Cammino dell’Anima” è stato eseguito interamente dal vivo durante questo live che toccherà le principali città italiane.
Il concerto, della durata di due ore circa, è idealmente diviso in due parti
La prima parte, introdotta da Angelo Branduardi che è solo sul palco davanti ad un impalpabile velo bianco, è dedicata a “Il Cammino dell’Anima” che riprende alcuni temi dell’opera visionaria di Hildegard von Bingen, monaca, reclusa secondo la regola di San Benedetto, fin dall’età di otto anni e poi badessa di Bingen.
Hildegard fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista, era e rimane ammirata per avere esplorato senza paura il posto dell’anima nel Cosmo e per avergli dato voce con la sua visione musicale unica.
Questo e molto altro racconta Branduardi per predisporre all’ascolto della lunga suite.
Numerosi e visibili sono gli strumenti utilizzati da Angelo e dai suoi musicisti:
Fabio Valdemarin (tastiere, chitarra, cori); Antonello D’Urso (chitarre, cori); Stefano Olivato (basso elettrico, contrabbasso elettrico, chitarra, armonica, cori,) Davide Ragazzoni (batteria e percussioni).
Nella seconda parte Angelo Branduardi, propone anche le due canzoni scritte durante la pandemia “Kirie Eleison (Signore abbi pietà)” una melodia inedita, nata dalla citazione del Kyrie della “Missa Luba”, di tradizione congolese e “Piccolo David”. Non mancano brani tratti da “L’infinitamente piccolo” album del 2000 realizzato sulle scritture di San Francesco d’Assisi e i successi storici, entrati nella memoria collettiva e nel cuore come, tra gli altri “Cogli la prima mela” “Alla fiera dell’est”.
L’impianto scenico è essenziale ed efficace. Tagli di luce teatrali e un tetto di lampadine dai toni caldi di luce. Nessun orpello tecnologico.
Solo luce, nuvole bianche di fumo che fanno da discreto contorno alla musica di Angelo Branduardi.
La photogallery è a cura di Luca Moschini