di A.G. Danger of Music
Forse il destino ha voluto proprio questo. L’occasione per celebrare i Litfiba, oltre 40 anni di storia del rock, e del suo leader, nell’anno in cui proprio Pierò Pelù festeggia i suoi primi 60 anni. Per colpa della pandemia, infatti, il quarantennale del gruppo di ragazzacci toscani si sarebbe dovuto celebrare con un tour nel 2020. Tutto rinviato a quest’anno, come annunciato nelle scorse settimane su tutti i canali ufficiali dei Litfiba, quello di quest’anno sarà ‘L’ultimo Girone’ della band, l’ultima occasione per vedere Ghigo Renzulli e Piero Pelù sullo stesso palco.
Chissà se nel 1980, quando lasciò i Mugnìons, Piero si sarebbe mai aspettato tutto questo. Artista a tutto tondo, ha anche pubblicato due autobiografie, una delle più importanti voci della new wave con i primi Litfiba, con cui ha contributo anche a portare il rock italiano oltre confine con tantissimi tour che li hanno visti protagonisti soprattutto in Francia, e poi ancora una carriera da solista di altrettanto successo, replicato anche con il ritorno nei Litfiba.
Oggi Pietro Pelù (all’anagrafe, ma per tutti è semplicemente Piero), nato a Firenze il 10 febbraio del 1962, compie 60 anni. La sua voglia di musica, di entrare in un mondo che fin da giovanissimo l’avrebbe conquistato, è quasi merito di gruppi che tra loro non hanno quasi nulla a che fare. Ha una decina di anni quando ascolta, e rimane conquistato, Paranoid dei Black Sabbath. Il primo disco comprato da Piero è invece Revolver dei Beatles, mentre i New Trolls sono i protagonisti del primo concerto a cui assiste.
La musica dovrà essere parte fondamentale della sua vita, ormai sembrava chiaro. E infatti nel 1980, guidato dalla passione per il punk, scegli di trasferirsi a Londra. Una scelta che però boccia subito: deluso, torna a Firenze. E qui, infatti, trova realmente il suo mondo. Dopo l’esperienza nella band giovanile dei Mugnions, si unisce ai neonati Litfiba da poco fondati dal chitarrista Ghigo Renzulli. Nella band suonano anche Antonio Aiazzi (tastiere), Francesco Calamai (batteria), Gianni Maroccolo (basso).
E qui si apre un mondo, al giovane Piero. La band, infatti, si conferma strepitosa sui palchi. Dopo l’esordio live del 6 dicembre 1980, alla Rokkoteca Brighton, anche se qualcuno sostiene che sia l’8 dicembre 1980, inizieranno a suonare in tutto il territorio italiano e nel giugno 1982 vinceranno il Festival Rock Italiano di Bologna presentando anche il loro primo EP autoprodotto “Guerra” (Maso Rec.).
Tra il 1985 e il 1999 Piero, il principale autore dei testi, pubblica 8 album, da Desaparecido nel 1985 a Infinito del 1999, l’ultimo disco prima dell’addio, anzi dell’arrivederci ai Litfiba. E’ il 1999, infatti, con l’incrinatura con Ghigo è praticamente insanabile, Piero Pelù lascia i Litfiba e inizia una carriera da solista. La prima volta di Piero da solo cade proprio nel 1999, quando è ancora impegnato nell’Infinito Tour con i Litfiba, con il singolo Il mio nome è mai più firmato con Ligabue e Jovanotti.
Nel 2000 pubblica il suo primo album Né buoni né cattivi, che contiene i singoli Io ci sarò, Toro loco, Buongiorno mattina e Bomba boomerang. Dopo l’addio ai Litfiba, Piero Pelù, avrà pubblicato in tutto cinque album, l’ultimo, Fenomeni, nel 2008. Si aggiunge come suo sesto album all’attivo Pugili Fragili uscito nel 2020 giusto poco prima della pandemia e contenente il brano Gigante portato al 70esimo Festival di Sanremo.
Nel 2009, a distanza di 10 anni dalla rottura con la band, arriva a sorpresa la notizia del ritorno alla collaborazione tra Piero e Ghigo Renzulli che, sotto il nome dei Litfiba, mai abbandonato dal chitarrista, dal 2009 ad oggi avranno pubblicato altri due album in studio (Grande Nazione, Eutòpia) e due dal vivo.
E ora L’Ultimo Girone, per celebrare una storia che ormai è una leggenda, quella dei Litfiba e, soprattutto del suo leader Piero Pelù.