Jeremiah Fraites alle OGR Club
Presentazione del suo nuovo album “Piano Piano”
di Roberta Perduca
Un live intimo ed intenso quello di ieri sera, nella sala Duomo alle OGR di Torino, con Jermiah Fraites, co-fondatore della band The Lumineers, al pianoforte, accompagnato da Fortunato D’Ascola al contrabbasso, Giulia Pecora al violino, Filippo Cornaglia alla batteria e sintetizzatore, Clarissa Marino al violoncello, per la presentazione del suo album interamente strumentale “Piano Piano”, uscito nel 2021.
Fraites ha fortemente voluto tenere la presentazione del suo lavoro in una sala priva di palco poiché il rapporto col pubblico è più diretto, intimo e coinvolgente.
La magia degli archi unita alle note del piano, si fondono insieme e si parte per un viaggio in cui il pubblico, seduto con gli occhi chiusi e la testa dondolante, si è lasciato trasportare mentalmente quasi ad essere nel salotto di casa di un amico che suona il piano solo per te.
Un concerto d’atmosfera con variazioni di ritmi modulati, a tratti anche malinconici, che rapiscono ed incantano tutta la sala, intenso ma al tempo stesso delicato da poter sentire il leggero tapestio del piede del contrabbassista per tenere il tempo.
Jeremiah racconta che “Piano Piano” è una sorta di “Greatest Hits” di 16 anni di produzione, di sue composizioni, non solo al piano ma anche alla chitarra, in questo caso campionata con l’uso del sintetizzatore, che risale ad una nottata Londinese di quando aveva 21 anni.
Sorridente, Jeremiah, racconta anche che quando nel 2005 (18 anni fa) fondò i The Lumineers a malapena sapeva suonare il piano. Ringrazia poi sua moglie Francesca, di Torino, città in cui ora dimorano, per tutto il supporto che gli ha sempre dato.
Due parole con Jeremiah Fraites
Dopo il concerto abbiamo fatto due parole con Jeremiah Fraites al quale la nostra Roberta ha chiesto, come mai la scelta di suonare proprio la cover dei Nirvana “Heart Shaped box” e il motivo del titolo dell’album in italiano:
Sui Nirvana:
“I Nirvana hanno completamente rivoluzionato la musica degli anni 90 e “Heart-Shaped box” è la canzone che più mi ha colpito per le sonorità innovative e che vorrei aver scritto io!”
Sul titolo dell’album:
“La scelta del titolo in italiano è perché rappresenta un passo dopo passo, un’evoluzione a poco a poco e in italiano suonava benissimo anche se non lo parlo ancora bene e devo perfezionarmi, ma sono molto orgoglioso del mio Piano Piano!”
Grazie Jeremiah.