L’intramontabile classe di un pioniere della New Wave
di Roberta Perduca
Ieri sera abbiamo assistito alla prima data del nuovo Tour di Garbo “Codici Nel Vuoto”, partito da Torino, in un Blah Blah gremito di fan. Poterci essere è stato un vero privilegio.
Garbo ha incantato tutti i presenti con uno spettacolo magico ed affascinante, accompagnato dalla sua band composta da Roberto Sicari, batteria, Eugenio Valente detto Eugene, tastiere e piano e Fabio Mittino chitarre e…”Molto altro” (Cit.).
La sua voce immutata nel tempo ci ha introdotto, nella prima parte del concerto, ai nuovi brani de “Nel Vuoto”, uscito ad aprile 2023. Garbo ci racconta che è fiero del suo ultimo lavoro, definendolo un percorso a 360 gradi, poiché lo stile ed il contenuto di ciò che voleva esprimere è venuto come desiderava. ”L’essenza del mondo che sta implodendo è stata facile da comunicare vedendo cosa sta succedendo intorno a noi. Il mondo è fragile ed è una sfida per le nuove generazioni poterlo cambiare. Io sono solo un osservatore, non voglio dare nessun insegnamento. La funzione di un artista è quella di lasciare un tracciato, non da imitare ma da seguire, senza rincorrere il business” (Cit.).
Il primo brano proposto è “Come Pietre” (NDR primo singolo uscito) ed inizia il viaggio ambient in un atmosfera quasi fatata, in cui la sensazione di ogni persona partecipante sembra essere quella di trovarsi nel salotto di casa propria ad ascoltare un amico, invitato per la serata, che suona e si racconta.
Nella seconda parte i brani storici più antichi, come Garbo ha più volte ricordato. “Vorrei Regnare”, “Quanti Anni Hai”, “Il Fiume”, “Generazione”, “Radioclima” e “Australia” dedicata al duo Krisma, purtroppo non più tra noi. “La vita è un processo e bisogna viverla. Bisogna passare da lì e non si scappa. Non sono preoccupato ad invecchiare, ma da giovane non comprendi a pieno, poi da più vecchio diventi più spontaneo”.
L’ultimo brano proposto è stato il primo che Garbo ha scritto: “A Berlino… Va bene” (1981). Ci dice nell’introduzione “Tutto iniziava così”. Per tutto il concerto Garbo ha ringraziato il pubblico torinese degli aficionados, per tutto l’affetto dimostrato sia oggi che in passato, accogliendolo come fosse un ritorno a casa. Tutti cantavano con lui con scrosci di applausi.
Dopo il live abbiamo potuto chiacchierare con lui.
Sei stato tra i primi interpreti italiani della New Wave negli anni 80, “Il vuoto” da cui prende il titolo il tuo ultimo album, si riferisce al ristagno della musica di oggi che senza particolari novità, attinge alle sonorità di quel periodo?
E’ un vuoto in generale e culturale, che mi preoccupa non è solamente un’ azione musicale…E’ sociale. C’è in atto un’omologazione sociale, è una desertificazione planetaria preoccupante quindi non accade solo in senso fisico per il pianeta ma proprio da un punto di vista di valori. C’è un decadimento di valori nel nostro paese enorme e questo vuoto preoccupante lo dovranno affrontare le nuove generazioni più che io che ormai sono diventato un antico osservatore.
Tu sei stato un pioniere quando hai cominciato negli anni 80…
Certo, accusato di essere sempre molto avanti. Dicevo ai ragazzi cercate di usare i vostri sentieri tracciati per andare oltre per trovare soluzioni nuove e proseguire sia a livello sociale che a livello musicale, culturale, artistico e creativo. Ci sono altre strade non è necessariamente qualcosa per cui ci si paluda o si diventa nostalgici, si va oltre.
Come si è evoluta nel tempo, vista la tua lunga carriera di oltre 42 anni, l’ispirazione che ti porta a scrivere sia le canzoni di ieri sia quelle di oggi?
Semplicemente vivendo e riconoscendo la vita. Quando tu esci da casa, apri la porta e cammini già è fonte di ispirazione. Vivere. Semplicemente osservare e sai qual è l’handicap di molti che non sanno vedere. C’è molta cecità oggi nel non riscontrare i fatti e molta gente è cieca.
Come mai la scelta di realizzare il video di “Come Pietre” con l’Intelligenza Artificiale?
Per dimostrare che noi possiamo utilizzare la tecnologia senza essere dominati dalla tecnologia ma aiutati per esprimere meglio l’arte che facciamo.
Al primo ascolto di “Come Pietre” mi ha molto colpito il verso “…E le parole erano pietre oggi vapore”…
E secondo te….?
Secondo me significa che dobbiamo cambiare qualcosa…
Si ma è anche un’accusa. Molto netta. Mentre io cantavo “Noi, padri del silenzio siamo polvere. E il vento ci disperderà. Siamo nuvole e le nuvole non hanno mai paura” cantavo negli 80 (NDR “Generazione”, 1982). E’ diventato un inno che ancora oggi dopo 40 anni la gente canta con me. Quindi le parole che venivano dette da artisti, da scrittori, da poeti avevano un peso specifico importante. Oggi pare che la parola, qualsiasi cosa venga detta, EVAPORI.
Pensi di aver sempre rappresentato il tuo percorso artistico o in qualche caso sei dovuto scendere a compromessi?
MAI! Mai o forse ho fatto delle cose a volte interessanti, a volte meno. Se ne ho fatte meno è colpa mia, se ho fatto cose interessanti è merito.
Grazie mille.
Le prossime date del Tour di Garbo saranno:
20 ottobre – Bologna – Teatro Perla
27 ottobre – Pisa – Caracol
28 ottobre – Roma – Wishlist
11 novembre – Parma – Borgo Santa Brigida
18 novembre – Treviso – Altroquando
24 novembre – Fermo – Sala degli Artisti
La Fotogallery della serata è a cura di Vincenzo Turello.
GARBO live 2023 @ Blah Blah