La scorsa estate Vinicio Capossela si è aggiudicato la Targa Tenco per il Miglior Album in assoluto con “Tredici canzoni urgenti”. Con questo biglietto da visita il cantautore, polistrumentista e scrittore ha presentato al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il suo spettacolo “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti a teatro”, lo scorso venerdì 24 novembre.
Ma cosa sono queste “Tredici canzoni urgenti”? Brani di denuncia civile, attraverso i quali Capossela porta all’attenzione del pubblico una serie di questioni irrisolte e di grandi problemi che affliggono il nostro tempo. I temi spaziano dalla guerra, al consumismo, alla crisi degli affetti, alla latitanza della politica. Uno degli slogan che definiscono questo tour, citato anche nella serata di Udine, è: “Quando la politica diventa spettacolo, spesso incivile, allora lo spettacolo deve diventare politica civile”.
Capossela ha voluto riservare una maggiore enfasi introducendo il brano “Cattiva educazione” a causa, purtroppo, della sua strettissima attualità. La cattiva educazione è quella che abbiamo interiorizzato attraverso i secoli e che ci porta ad essere, noi stessi, il luogo del possesso e della rabbia. Venerdì sera, vigilia della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Vinicio ha voluto dedicare questa canzone alla memoria di Giulia Cecchettin, ultima vittima di una cultura patriarcale ancora così diffusa. Conclusa l’esecuzione del brano, il pubblico ha tributato un lunghissimo applauso all’artista.
Il concerto è andato in scena sotto un’illuminazione essenziale, costituita da semplici fili di luci che hanno creato un’atmosfera rarefatta ma dai forti contrasti. Hanno suonato con Vinicio Capossela: Andrea Lamacchia al contrabbasso, Piero Perelli alla batteria, Alessandro “Asso” Stefana alla chitarra, Raffaele Tiseo al violino, Daniela Savoldi al violoncello e voci, Michele Vignali al sassofono.