Il commento all’esordio di Sanremo 2025 non può che essere positivo.
Se il buongiorno si vede dal mattino…
La partenza è da brividi con il doveroso tributo a un grande della musica. Apre il Festival il ricordo del Maestro Ezio Bosso.
La scaletta è incalzante, tanto spazio alle note e i tempi morti ridotti al minimo.
La conduzione premia la “semplicità” nel senso buono della parola.
Carlo Conti da buon padrone di casa lascia il giusto spazio ai co-conduttori (Antonella Clerici e Gerry Scotti) che si presentano i classici amici di tutti i telespettatori.
Da brividi l’urlo per dire no alla guerra.
Ha dell’epocale il video messaggio di Papa Francesco, seguito dal duetto sulle note di “Imagine” tra Noa (cantante israelania) e Mira Awad (cantante palestinese).
Jovanotti è energia allo stato pura.
Un artista capace di far ballare, pensare ed emozionare (come durante il ricordo a Sammy Basso).
A dare il “fischio d’inizio” alla performance è Gerry Scotti con Jovanotti che intona “L’ombelico del mondo) accompagnato da tamburi e bassi.
La scena passa poi all’interno del Teatro.
Arrivano Gianmarco Tamberi (che annuncia la volontà di partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles) e Dardust.
Per il momento Tim, si fa un salto negli anni ’80, sulle note di “Sarà perché ti amo“.
Spazio meritato anche per il Suzuki Stage dove si esibisce Raf con “Self Control” che compie 41 anni.
I primi cinque, in ordine casuale, della classifica parziale:
Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi, Achille Lauro.
In generale a vincere è stata la bella musica.
Tanti genere, età diverse per un caleidoscopio musicale che ha saputo regalare emozioni.
Come promesso anche l’orario di chiusura non è stato troppo lungo (1:19).
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Appuntamento per la serata di domani sera.
Stay tuned.
Report di Simone Cerri
Foto di Letizia Reynaud