30 Seconds To Mars.
MARS IN TURIN
Jared e Tomo, orfani di Shannon, regalano un’ora e mezza di intenso live
di Giovanna Raballo
19 giugno 2014 – Palaolimpico di Torino sold out per la prima tappa italiana anno 2014 di Jared Leto e compagni, ma una nuvola oscura l’arrivo della band nel nostro Paese. Shannon, fratello maggiore di Jared e co-fondatore dei “30 Seconds To Mars”, a inizio settimana era stato pinzato dalla polizia di Los Angeles in auto con tasso alcolemico superiore a quanto consentito negli Stati Uniti. Scattata la prigione e,ovviamente, la cauzione. Il prezzo per la libertà di Shan non era alto (si parla di qualche migliaio di dollari) ma a complicare le cose viene fuori che il 44enne risulta sprovvisto di regolare patente di guida. Le pratiche per il suo rilascio quindi rallentano e sul web comincia a circolare la voce che forse Shannon non riuscirà ad arrivare in Italia in tempo per i concerti. Scatta il panico tra gli echelon (così si chiamano i fan del gruppo), le voci rimbalzano, soprattutto sui social network, mentre la band, sull’argomento, tace. Ci pensa il promoter italiano SetUp Live Nation a calmare tutti: i concerti di Torino (19 giugno) e Roma (20 giugno) si fanno.
Il dubbio però resta: con o senza Shannon?
La risposta viene fornita solo il 19 giugno intorno alle 21.30 quando Jared Leto sale sul palco del Palaolimpico insieme a Tomo Milicevic, terzo componente della band, e senza Shannon. Al suo posto le basi della batteria in playback. La notizia rimbalza subito sui social network, in molti si dicono delusi del comportamento della band. “Bastava dirlo, avremo incassato il colpo e poi ci saremo goduti comunque il concerto” questa la sintesi dei pensieri che volano su Twitter e Facebook, anche al palazzetto si sente qualche malumore, ma dura giusto il tempo di un tweet, perché appena Jared prende il microfono in mano e comincia a intonare la prima canzone il Palaolimpico esplode… di gioia. Sono fedeli, gli echelon, così fedeli che in tutta la città non si è vista l’ombra di un cartellone pubblicitario. Non ne hanno bisogno i “Mars”, perché i loro fan sanno tutto di loro, sono aggiornati quotidianamente sul web (dove sia Jared che lo staff della band sono attivissimi), vivono di passaparola.
Love Lust Faith + Dreams, questo il titolo dell’ultimo album dei “30 Seconds To Mars”, uscito a fine maggio 2013 e che, insieme al precedente “This Is War”, continua a fare da colonna sonora al tour della band statunitense. E mai parole furono più azzeccate.
AMORE, come quello incondizionato che lega i “Mars” e gli echelon.
LUSSURIA, quella che trasuda dal corpo di Jared, frontman camaleontico, trasgressivo, sensuale, ambiguo, creativo e spesso sorprendente, capace di vincere un Oscar (Miglior Attore Non Protagonista per Dallas Buyer Club), capace di dirigere un docu-film, “Artifact”, e prendersi il Premio del Pubblico per il Miglior Documentario all’anteprima avvenuta al Toronto International Film Festival 2012, capace di fondare una band e portarla al successo mondiale, e soprattutto capace, a 42 anni, di far impazzire donne e uomini di ogni età.
FEDE, nel proprio talento e nel portare avanti le proprie battaglie quando si reputa di essere nel giusto. Se poi qualcuno ci vuole vedere di più, il volto e i capelli di Jared ne fanno un bellissimo Cristo moderno…
SOGNI, senza i quali nulla ha valore.
Il sogno di migliaia di echelon italiani (maturi o alle prime armi) era di vedere i “30 Seconds To Mars” dal vivo, questo sogno si è realizzato al Palaolimpico di Torino. Sono arrivati da molte città d’Italia e non hanno età. Manuela, 34 anni, è partita di prima mattina da Pisa con la sua bimba Martina, che di anni ne ha solo 6 ed è cresciuta con la musica dei “Mars”, nel vero senso della parola visto che la mamma ci dice di aver seguito la band anche quando era incinta. Per la piccola è il suo primo concerto dal vivo, quindi stavolta mamma Manuela ha scelto un posto in tribuna. E’ solo uno dei tanti esempi, il pubblico dei “30STM” è davvero ampio e vario.
Raccontare la musica dei “Mars” è affare tutt’altro che facile. Il loro sound è variato molto nel corso del tempo, così come le tematiche dei testi. Dagli inizi post-grunge conditi da parole di lotta e autodeterminazione, passando poi per il rock progressivo, l’emo, l’emo-pop fino ad arrivare all’alternative, al rock punk e a nuove sperimentazioni dei suoni con testi più personali ed emotivi. In oltre dieci anni di attività la band si è evoluta ma è sempre rimasta fedele a se stessa, una costante vincente.
A Torino Jared è salito sul palco consapevole di essere orfano di una componente importante: il batterista. Per quanto possano essere buone le basi, non avere la batteria in un concerto live è di certo un handicap di valore. Ma di valore è anche Jared Leto, eccome se lo è, e se qualcuno aveva dei dubbi, il concerto di Torino li ha tolti tutti. La parola che meglio riassume la performance dell’artista americano è “coinvolgente”, sia dal punto di vista artistico sia da quello umano. Con il pubblico ha immediatamente creato una connessione forte che è durata per tutti gli undici brani in scaletta. Un’ora e mezza di musica vibrante e parole intense. Un’ora e mezza di scambio di energia, quella che Jared riceveva dal suo pubblico la ributtava poi sul palco, dove ha più volte fatto salire ragazze e ragazzi presi dal parterre. Ha scherzato, ha provato a parlare in italiano, ha interagito, ha anche ammiccato, sempre a modo suo, con quegli occhioni azzurri che sovente parlano senza bisogno che lui apra bocca. E poi, ovviamente, ha cantato. Da “This Is War” a “Kings And Queens”. Da “Do Or Die” a “Up In The Air”, e molto altro. Molto, molto altro. Un live dei “30 Seconds To Mars” è un vero e proprio spettacolo, possibilmente da non perdere, almeno una volta. E non importa se qualcuno alla fine è andato via dicendo che il concerto è durato poco, visti soprattutto i prezzi dei biglietti (non proprio popolari). Ma certo, la prossima volta, Shannon non può mancare…
Domani è il turno di Roma.
Mars IS COMING!
SCALETTA Palaolimpico di Torino, 19 giugno 2014
Birth
Night of the Hunter
Search and Destroy
This Is War
Conquistador
Kings and Queens
(Invites someone on stage)
Do or Die
City of Angels
End of All Days
– Set Acustico –
Closer to the Edge
– Stage Photo –
Up in the Air
La PhotoGallery del LIVE di Music&theCity a cura di Fabiana Fabio