Un Ensemble strepitoso ed emozionale. Un magnifico regalo per il Natale 2023.
di Roberta Perduca
Sono circa le ore 21 e già scendendo le scale del Folk Club colme di fotografie dei musicisti che da oltre un trentennio allietano le serate torinesi, si percepisce la magia e la potenza di quel luogo. Una memoria storica preziosissima delle leggende che hanno suonato al Club, un tempio mitico del jazz e della musica popolare di artisti passati e presenti di grandissima levatura.
Un tempio che tiene botta da oltre 35 anni, lampi, fulmini e intemperie lo hanno solo scalfito, ma per distruggere il cuore della musica ci va ben altro e questo gioiello nel cuore della capitale sabauda, lo sa bene!
Dopo una lunga assenza sui palchi di Torino ritorna il Balanescu Quartet, composto da Alexander Balanescu, primo violino, Yury Kalnits, secondo violino, Una Palliser, viola e Nicholas Holland, violoncello.
Lo strepitoso concerto è diviso in due set. La prima parte, come ci racconta Alexander Balanescu, è tratta dall’album “Maria T.”, un omaggio alla cantante rumena Maria Tănase, morta nel 1963. Lei raccontava nelle sue canzoni la vita nei campi e la cultura popolare e tradizionale, di come la vita sia breve e piena di sofferenza, quando nasce un bebè muore qualcun altro, in particolare descritto nella canzone “Lume Lume”.
Balanescu ha a cuore Torino e ci dice che adora la nostra cucina, in particolare il Barbera wine!
La seconda parte del concerto è dedicata all’album “Luminiza” del 1994. Alexander ci narra che per lui la fusione delle melodie tradizionali classiche con la contemporaneità, sono state essenziali. Nel 1969 Alexander con la sua famiglia è dovuto scappare prima in Israele e poi a Londra dove vive attualmente. I suoi genitori erano giornalisti e come si può pensare, persone scomode per la dittatura dell’epoca. In quest’album Alexander ha voluto esprimere tutta la sua storia personale e ci racconta che ha ascoltato molta musica tradizionale rumena per entrare nello spirito musicale ispirato anche a canzoni militanti comuniste. “La rivoluzione è sempre con me” e partono i quattro movimenti tratti da “Luminiza”.
Questa parte del concerto ha stregato e rapito tutto il pubblico del Folk Club, come in un viaggio che ripercorre la storia personale di Balanescu. Molte persone hanno chiuso gli occhi e si sono lasciate trasportare dalla melodia inconfondibile dell’Ensemble. E’ stato molto toccante osservare Alexander suonare e nella profondità dei suoi occhi e dell’espressione, percepire il pathos e la sofferenza del suo esilio. Emozione pura unita alla musica ed alla vibrazione tra le corde del violino e ciò che in ogni cuore presente in sala, suscitava il connubio tra musica ed il sentimento generato.
Alcune parti dello spettacolo erano improvvisate ed i musicisti da una semplice occhiata riuscivano a sincronizzarsi ed abbandonare le note scritte sulla partitura…eccezionale!
Nei bis le due cover dei Kraftwerk “Pocket Calculator” e “Das Model” hanno fatto ballare tutti gli spettatori…era impossibile rimanere fermi.
Dopo il concerto c’è stato il tradizionale brindisi per gli auguri natalizi ed Alexander Balanescu ed i suoi musicisti si sono uniti nello scambio degli auguri ed è stato possibile chiacchierare con lui che ci ha svelato un prossimo progetto di un album con musica ebraica. Fortunatamente la Romania attuale è ben diversa, ci ha detto Alexander “Everything changes”, tutto cambia. Una serata davvero emozionante fino alla fine.