Il report, la scaletta e la Photogallery del live al
Pala Alpitour di Torino
di Marco Drogo/ph.Luca Moschini
Dopo aver ‘fatto un casino’ di successo, Coez, nel suo concerto al PalaAlpitour di Torino, continua a raccogliere consensi presso il grande pubblico. Le tre anteprime al Palazzo dello Sport di Roma il 28 maggio (Sold out), 29 maggio e 31 maggio e la Data più recente, 29 settembre, all’ Arena di Verona, hanno definitivamente consacrato Silvano Albanese, in arte Coez. Sotto la Mole, arriva un’altra conferma che apre benissimo la parte autunnale dell”E’ sempre bello tour’.
Il pubblico del rapper, ormai sempre più cantautore, è in costante ed esponenziale aumento. Ci sono i fedelissimi degli esordi romani, che lo seguono da quando faceva la sua gavetta sulla scena hip-pop capitolina, con i Circolo Vizioso e con i Brokenspeakers. Ma a Torino, che è stata tra le prime città a sostenerlo – dice ringraziando – ricordano anche il successo ottenuto nelle ultime estati 2017 e 2018, Flowers Festival, Collegno, i tempi di “Faccio un casino” il disco della popolarità.
Il quarto album da solista, l’esplosione dopo la gavetta passata ‘Da figlio di nessuno’ (2009), a ‘Non erano fiori’ (2013), ‘Niente che non va’ (2015) fino a ‘E’ sempre bello’ (2019).
Il PalaAlpitour partecipa, canta in coro, balla, batte le mani per tenere il tempo, applaude, si diverte ed apprezza. Un’ora e mezza abbondante di show, 26 brani in scaletta, che valorizzano le novità del nuovo album ‘E’ sempre bello’, riscoprono qualche chicca dagli album precedenti e caricano a dovere le ormai numerose hit che tutti vogliono, conoscono, amano. La produzione è quella di un evento in grande stile.
Questo si nota dal palco e dal display video, 200 metri che sovrastano la scena. Lo schermo è il palco e viceversa. Il main stage prende forma su tre livelli sommati al LED come quarta dimensione e si sviluppa su un rolling stage largo 20 metri e due pedane che permettono a Coez di immergersi nel suo pubblico. L’impianto luci è formato da tre grandi quadrati composti da oltre 200 fari, che danno vita a uno show visto attraverso i filtri scelti dall’artista. Ne risulta un live di grande impatto che è davvero ‘metereopatico’, almeno quanto il disco. Scorrono sul grande videowall i versi delle canzoni di ‘È sempre bello‘, mentre gli sfondi color pastello si alternano alle immagini in presa diretta.
Si cerca così di mantenere l’atmosfera dei club, quelli da cui tutto è nato e partito, all’interno di un contesto decisamente più grande, come quello del Pala Alpitour. Ed a giudicare dalla partecipazione del pubblico torinese il gioco riesce. Si comincia subito alla grande con ‘Mal di gola’ con quel riff di chitarra che subito conquista ed il ritornello che rimane in testa:
“Oh, allora io vado, Non è stato male ma neanche bene. E finché è durato, È vero ci si voleva bene da togliere il fiato, Ho una foto in un cui stai bene senza di me, Che venivi bene te lo ricordi pure te”.
Come tantissimi artisti Coez estremizza i sentimenti. Prima li descriveva con lo stile graffiante ed arrabbiato del rap, ora utilizzata un tono decisamente più cantautorale. Un timbro più spensierato, decisamente Eighties.
Nei suoi riferimenti espliciti, c’è Vasco e c’è tanta musica italiana, sia pop che d’autore. Coez cerca un mix di tutto questo, soprattutto da quando collabora con Niccolò Contessa. La seconda traccia in scaletta ‘Gratis’, ad esempio ricorda molto, nell’intro, ‘Reality’, da ‘Il tempo delle mele’.
‘Faccio un casino’ scatena definitivamente il pubblico del PalaAlpitour, che nella prima parte apprezzerà moltissimo anche ‘Catene’, brano ponte tra il passato da rapper ed il presente da cantautore e ‘Vai con Dio’, con la sua citazione del Dalla di ‘Disperato erotico stomp’. Scontata ma sempre apprezzata la dedica a tutte le mamme su ‘E yo mamma’. Piace moltissimo anche live, una delle canzoni più belle del nuovo album: ‘Ninna nanna’.
Tra le hit della serata non potevano ovviamente mancare: ‘Domenica’, ‘La tua canzone’, ‘Jet’, ‘Ali sporche’ ed ‘Occhiali scuri’.
A metà concerto, con un video Coez ha voluto raccontare la storia di un amico che si sta impegnando in prima persona per ‘Open Arms’, la ONG la cui missione è quella di proteggere, con la sua presenza in mare, le persone che cercano di raggiungere l’Europa fuggendo da guerre, persecuzioni o povertà. Il messaggio del cantautore, oltre qualunque appartenenza politica, parte dal fatto che salvare una vita umana è sempre una cosa giusta, vuole essere “un sostegno verso chi si impegna a cambiare le cose. Verso chi non lascia che cadano verso il baratro ma si impegna nel suo piccolo a fare qualcosa di grande, consapevole che per cambiare le cose ognuno dovrà fare il suo”.
Il pubblico presente al PalaAlpitour applaude. E nel finale canta in coro. Tutti insieme al proprio beniamino: ‘Sei bella che la musica non c’è’, ‘oggi con il sole era bella anche… Torino’!.
Ma ogni addio che si rispetti è un po’ struggente ed altrettanto malinconico: “Fammi andare, ooh, Fammi andare, ooh”, la ‘Strada è mia’.
Alla prossima, Coez.
Scaletta Coez ‘E’sempre bello on tour’@Pala Alpitour Torino:
1) Mal di gola
2) Gratis
3) Faccio un casino
4) Catene
5) Vai Con dio
6) Forever alone
7) Siamo morti insieme
8) Domenica
9) Niente che non va
10) E yo mamma
11) Ninna Nanna
12) Fuori di me
13) Ciao
14) La tua canzone
15) Lontana da me
16) Jet
17) Ali sporche
18) Vorrei portarti via
19) Le parole più grandi
20) Le luci della città
21) Occhiali scuri
22) E invece no
23) Aeroplani
24) La musica non c’è
25) E’ sempre bello
26) La strada è mia
La Photogallery è a cura di Luca Moschini