Sabato 14 novembre, alle 23:00 ora italiana, è iniziata la diffusione in pay-per-view del concerto-evento “Live & Acoustic from HQ” dei Metallica, i cui proventi sono interamente destinati a finanziare la fondazione All Within My Hands per le sue attività a sostegno delle persone in difficoltà.
Lo streaming è stato scelto come soluzione per aggirare l’impossibilità di tenere concerti in presenza e con un grande pubblico.
L’evento si è tenuto all’HQ, storico quartier generale della band californiana, attrezzato per l’occasione con “… quattro mura di persone intorno a noi, ciò che più si avvicina all’avere un pubblico qui.” E il concerto è stato caratterizzato da una continua alternanza tra la musica e l’interazione con i fan, virtualmente presenti nella stessa stanza dei loro beniamini grazie all’infrastruttura messa a disposizione da uno degli sponsor. Tecnologia al servizio dell’experience e della condivisione. Quanto sono lontani i tempi del conflitto con Napster.
Un’esperienza diversa da quelle che si possono vivere ad un tradizionale concerto dei Metallica caratterizzato dal meet & greet, l’incontro con i fan, ma in ogni caso memorabile per chi ha potuto apparire sullo sfondo durante l’esibizione, esibendosi a sua volta in headbanging e corna a profusione. E di fan ce n’erano un po’ da ogni dove, vicini e lontanissimi, dalla California al Giappone passando per tutta l’Europa e il Sud America. Diversi anche per età e per numero di show cui hanno partecipato, chi era al centesimo concerto e chi al primo, chi con qualche anno in più e chi rappresenta quella “next generation” che i Metallica sono particolarmente orgogliosi di riuscire ad intercettare e coinvolgere. Tutti accomunati dall’entusiasmo che riversano sulla band, che si mostra a sua volta divertita da quest’interazione tipica del concerto in un club e impossibile in uno stadio.
L’esibizione è consistita di due parti, la prima è iniziata con “Blackened” nell’arrangiamento sviluppato durante il lockdown, proseguita con una sorprendente “Creeping death“, per arrivare alla prima cover della serata: “When a blind man cries” dei Deep Purple. Seguono “The unforgiven“, “Now that we’re dead” tratta dall’ultimo album e la seconda cover, il cavallo di battaglia “Turn the page” di Bob Seger. Chiudono il primo set “Nothing else matters” e “All within my hands“.
La seconda parte inizia con l’immagine di Hetfield che imbraccia l’Explorer bianca, chiaro segnale che da ora si fa sul serio. Un ragazzo sul virtual wall esibisce la sua replica dello strumento, James lo nota e apprezza. “… Suoneremo heavy, alla maniera acustica… speriamo siate confusi come lo siamo noi.” E arriva una “Disposable heroes” in elettrico ma nell’arrangiamento acustico. Bellissima. Altra cover: “House of the rising sun“, canzone folk portata al successo dagli The Animals nel 1964! Si prosegue con “Wasting my hate” che i Metallica non suonavano dai festeggiamenti per il loro trentennale. A proposito, l’anno prossimo ricorrerà il quarantennale, aspettiamoci sorprese. Il trittico finale fa scatenare il virtual wall: “For whom the bell tolls“, “Master of puppets” e “Enter sandman” che chiude lo show.
Abbiamo assistito ad un buon concerto da parte di una band che ha fatto la storia del genere e che trova sempre il modo di innovare per riproporsi in una veste diversa.
Potrà dunque lo streaming riempire il vuoto lasciato dai concerti in presenza? Solamente per le band mainstream, quelle che hanno una solida e diffusa base di fan. I piccoli, no, difficilmente potranno trarre vantaggio da questa soluzione.
Nella fotogallery, qualche screenshot dello streaming.