Elio e le Storie Tese al Flowers Festival, una serata molto sparkling (Report+Foto)

7 Luglio 2024

EELST live al Flowers Festival

di Roberta Perduca

Quando ci si reca a vedere Elio e le Storie Tese, non è solo per un concerto ma è uno spettacolo ricco di performance non solo musicali.

La band che ci delizia da oltre 40 anni di spettacolare carriera, ieri sera al Flowers Festival, nel Parco della Certosa Reale di Collegno, ci ha intrattenuto per oltre due ore, con un’allegria spumeggiante come ribadito più volte da Elio nel corso della serata, “Sparkling” appunto!

La versione estiva di “Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo” per la regia di Giorgio Gallione, torna a grande richiesta dopo il sold out dello scorso inverno al Teatro Colosseo.

Lo spettacolo è un mix di brani storici ed anche più recenti, con una fotografia, che è ancora attuale, della nostra “Terra dei cachi” nel 2024. Il tutto raccontato con l’iconica ironia che li contraddistingue da sempre, le contraddizioni dell’Italietta che dice di voler cambiare passo, ma sappiamo bene che non lo farà.

Si inizia con la litania di una messa laica condotta dagli EELST, tutti vestiti di bianco ed Elio per l’occasione con tanto di calzoncini corti e reggicalze a vista. L’importante è ascoltare le loro musiche ”sciocche” come anche quelle di Miss Keta, Marco Mengoni, Sfera e…una lunga lista di band contemporanee, che acquistano significato solo nella fede di Cristo.

Il blues di Faso al basso, gli assoli di Cesareo alla chitarra, il Maestro Vittorio Cosma, detto “Jantoman” ,che in coppia con Elio, voce e flauto traverso, ci hanno allietato con racconti e gag esilaranti. Il tutto accompagnato dall’incredibile voce di Paola Folli.

Svariati i siparietti, come quello imposto dallo “Sburre”, il sindacato dei batteristi svizzeri, che impone il cambio dei musicisti. Due giovani batteristi, Paolo Rubboli e Riccardo Marchese, si sono alternati al posto dell’assente Christian Meyer, rispettando il limite di colpi suonati decretato dal “colpigrafo”. L’antico rito del cambio, datato 1600, si è ripetuto più volte durante la serata. Il racconto di Faso su come si diventa “servi della gleba” e il momento poesia declamato da Elio, sulla favola del cardellino alcolizzato, hanno aggiunto un tocco di magia e umorismo al concerto.

Immancabile Mangoni che con i suoi personaggi, come il vitello dai piedi di balsa e cobalto, il super eroe “Supergiovane” e la prostituta Cindy, ha scorrazzato su, giù ed anche in alto, sul palco, scatenando ovazioni da parte del pubblico. Elio lo ha definito come il nuovo punto di riferimento della cultura italiana.

Da ”La terra dei cachi”, “Servi della gleba”, “Il vitello dai piedi di balsa”, “Valzer Transgenico” , “Urna”, solo per citare alcuni dei brani più famosi suonati ieri. Tutte cantate a squarciagola dai fan che ballano e battono le mani a tempo di rock.

Sul bis arriva la sorpresa: il grande assente Christian Meyer sale sul palco sotto le mentite spoglie del capo del sindacato “Sburre”, il sig. Fritz Meyer. Annunciando in tedesco un numero eccessivo di colpi di batteria, sostituisce i giovani musicisti per suonare “Tapparella” e sanziona gli EELST per le irregolarità. Il pubblico, divertito, applaude entusiasta.

Solo la lingua italiana con le sue declinazioni, doppi sensi, complessità ed ironia poteva rendere possibile un fenomeno e un successo musicale come quello degli Elio e le Storie Tese, magari esiste una band turca o armena i cui testi non capiremo, ma non saranno mai così creativi, geniali e musicalmente virtuosi come i nostri EELST!

La Fotogallery della serata è a cura di Vincenzo Turello.