di Marco Drogo
Un’energia pazzesca riscalda il Teatro Colosseo. Fabrizio Moro, supportato dalla sua grande band e da un pubblico caloroso, offre un concerto generoso, 25 brani in scaletta, un concentrato di energia e di emozioni.
I suoi fan, che riempono il teatro di via Madama Cristina, sono invitati a scatenarsi, con le prime file e i lati che assistono in piedi a buona parte del concerto.
Un clima di grande complicità, quello tra il cantante romano e il suo pubblico, che alla fine applaude convinto a questa data torinese del Figli di nessuno tour.‘Quasi’, la canzone che dà il via al concerto, è pirotecnica e tiratissima. Moro dopo la prima strofa cantata fuori dalla scena, irrompe al centro del palco. Resterà li, a strettissimo contatto con le prime file per tutto il live: salirà sulle casse, manderà baci alla platea, stringerà mani e alzerà e abbasserà a suo piacimento il volume della serata, tra momenti di energia pura e altri decisamente più intimi, meritando in entrambi i casi gli applausi.
Le luci sono quasi accecanti nella parte iniziale, quando ‘Soluzioni’ e ‘Figli di nessuno’ (Amianto), accendono definitivamente un live, che poi continuerà a cercare e a regalare per più di qualche attimo ‘La felicità’. Durante la serata si canta in maniera allegra e scanzonata (Alessandra pare sempre più bella) e ci si emoziona con i ricordi individuali e collettivi (‘Eppure mi hai cambiato la vita’), (‘Non mi avete fatto niente’). I brani sanremesi, importanti nella carriera di Moro non possono certo mancare e così nella set-list appare, forse un po’ a sorpresa per qualcuno, ‘Sono solo parole’, brano che il cantautore scrisse qualche Sanremo fa per la collega Noemi e che ottenne un gran bel successo.
‘Portami via’, portato al Festival nel 2017, è tra i brani più applauditi della serata. ‘Pensa’ (Sanremo 2007) con cui ottenne la prima vittoria nella kermesse, facendosi conoscere dal grande pubblico resta, a distanza di più di un decennio, il cavallo di battaglia del repertorio.
Moro ha grande capacità di tenere la scena, un repertorio composto da canzoni che acquistano valore nel tempo, ma soprattutto una
voce riconoscibile per la sua unicità. Acuta, roca e tagliente, dote che emerge soprattutto nei lunghi ritornelli dove vengono rilanciate le strofe.
Un esempio recente è il brano ‘L’eternità’, recentemente re-inciso con il collega, amico, e anche lui romano di San Basilio, Ultimo.
Tra ‘Parole, rumori e giorni’ e ‘Sangue nelle vene’, Fabrizio Mobrici, vero nome di Fabrizio Moro, ha saputo prendere il meglio. E guardando al futuro pensa al figlio ‘Libero’, con tenerezza, tra un ‘Filo d’erba’, cercando di avere sempre ‘Pace’.
Scaletta Fabrizio Moro ‘Figli di nessuno tour’ al Teatro Colosseo:
1) Quasi
2) Soluzioni
3) Figli di nessuno
4) La felicità
5) Per me
6) Tu
7) Alessandra pare sempre più bella
8) Eppure mi hai cambiato la vita
9) Non mi avete fatto niente
10) Ho bisogno di credere
11) Giocattoli
12) 21 anni
13) Sangue nelle vene
14) Come te
15) Sono solo parole
16) Quando ti stringo forte
17) Libero
18) me n’annamoravo de te
19) Pensa
20) L’eternità
21) Portami via
22) Parole rumori e giorni
23) Non mi sta bene niente
24) Filo d’erba
25) Pace
La photogallery della serata a cura di Luca Moschini