Quando la Sicilia suona futuro.
“Verso Roda” è un live intimo e dirompente in cui la teatralità delle lingue si scioglie nell’intreccio ritmico del marranzano, lo scacciapensieri siciliano. È un racconto assolato intriso di femminilità e fierezza, un concerto sensuale ed energico, teatrale nei contenuti e leggero per attitudine. World music di transizione, vocalità arcana e trans rituale.
Cabaret sciamanico, risate di terra e aspirazione trascendente. Si canta in siciliano e in galloitalico di San Fratello, un borgo di antica colonizzazione normanna, in cui si mescolano a partire dal Medioevo popolazioni delle regioni del Nord Italia, Monferrato e Liguria soprattutto e della Bassa Francia.
Il sanfratellano, cioè il Lombardo di Sicilia, è un’isola linguistica formata da frammenti di varie parlate del nord Italia.
Assolutamente incomprensibile per i non nativi, è ancora oggi, intatto, quotidianamente utilizzato in paese da tutte le generazioni. Trasmesso oralmente, non assomiglia a niente, eppure suona esotico. Vittorioso contro le insidie della globalizzazione linguistica e mentale, è gelosamente protetto dai sanfratellani. La sua cadenza, si rivela eccezionale materia sonora, imponendo una scansione ritmica unica.
E cercando il mistero della lingua, Eleonora incontra i Giudei di San Fratello in un repertorio originale, in sanfratellano, dedicato ai misteriosi personaggi “disturbatori” dei riti della Pasqua. Ieratici nei loro preziosissimi costumi, un po’ guerrieri, un po’ fauni, un po’ flagellanti, intonano con le loro trombe melodie militari, ballabili e marce. Pervasi da autentico afflato spirituale, incarnano l’apparente contraddizione di accompagnare i giorni di passione con motivi dissacratori e condire la processione funebre con festanti ronde di strombazzatori ebbri.
Tra “Moviti ferma”, ultimo album della cantautrice già finalista alle Targhe Tenco 2020, e il prossimo “Roda”, in uscita a fine 2023, sta “Verso Roda”: un’anteprima che mescola il repertorio world della cantautrice con il suono squillante delle trombe dei Giudei, in un concerto che proietta frammenti sonori arcani in un orizzonte contemporaneo.
Eleonora Bordonaro
Cantautrice, interprete e ricercatrice siciliana di Paternò, si occupa di musica popolare e world, reinterpretando canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile.
Debutta come autrice con “Cuttuni e lame. Trame streuse di una canta storie”, edito nel 2017, con la produzione artistica di Puccio Castrogiovanni. “Moviti ferma”, il suo secondo lavoro, è finalista alle Targhe Tenco 2020 nella categoria Miglior Album in Dialetto. Si interessa alla riscoperta del prezioso patrimonio poetico nel gallo italico di San Fratello, Messina e, nel percorso di esplorazione delle isole linguistiche ancora vive in Sicilia, ha preso parte al progetto Skanderband, sul repertorio Arbereshe.
Dal 2008 è cantante solista dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna. Nel 2013 ha inciso “La Custodia del Fuoco” con il Majarìa Trio, in cui si rielaborano i testi delle raccolte ottocentesche di Lionardo Vigo, Salomone Marino e Giuseppe Pitrè in chiave etno jazz. Ha fondato la Casa Museo del Cantastorie di Paternò, centro di produzione e creazione dell’arte della narrazione e ha cantato le colonne sonore di film per il cinema, documentari e video d’arte tra cui “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek, “Romanzo criminale” di Stefano Sollima, “La doppia ora” di Giuseppe Capotondi, “La Siciliana ribelle” di Marco Amenta.
Puccio Castrogiovanni
Polistrumentista, compositore e arrangiatore catanese, nato in una famiglia di artisti, attori e musicisti, è il fondatore del gruppo I Lautari. Virtuoso di marranzano, declina il suono degli strumenti tradizionali alla creatività contemporanea, contaminando le sue composizioni di sonorità world, popolari e elettroniche.
Suona svariati strumenti popolari: dalle tastiere ai plettri, dai fiati alle percussioni. È produttore artistico e compositore e arrangiatore e degli album di Eleonora Bordonaro “Moviti ferma” e “Cuttuni e lamé. Trame streuse di una canta storie”. Ha collaborato, tra gli altri, con Carmen Consoli, Alfio Antico, Riccardo Tesi e Goran Bregovic e per il teatro con Gabriele Lavia, Franco Zeffirelli, Peppe Barra, Pino Micol e Giorgio Albertazzi.
Dal 2007 collabora con la Compagnia Zappalà Danza firmando le colonne sonore degli spettacoli “Instrument 1”, “A. Semu tutti devoti tutti” (Premio Danza&Danza2010), “Odisseo, il naufragio dell’accoglienza”, “Sud Virus”, “I am beautiful”. Attualmente dirige l’Ensemble Jacaranda, Piccola Orchestra Giovanile dell’Etna.
Sul palco del FolkClub, a Eleonora Bordonaro (voce) e Puccio Castrogiovanni (marranzano, plettri, fisarmonica, percussioni), si uniscono Marco Corbino (chitarra) e Alfredo Cracò (tromba).