FRANCESCO BACCINI INTERPRETA LUIGI TENCO – intervista al Cantautore
Non sono cover, sono riletture dei brani
Di Ermanno Eandi
Francesco Baccini, eclettico cantautore, ironicamente blues, è l’ospite d’onore di una magica serata dedicata a Luigi Tenco al Cinema Teatro Ambrosio di Torino.
Baccini, che emozioni prova ad interpretare Tenco?
Un emozione particolare, per la prima volta ho apprezzato il testo di una canzone.
Cioè?
Io provengo dalla musica classica, dove l’unica cosa importante sono le note, ascoltando le canzoni di Tenco ho capito l’importanza delle parole in una melodia.
Quali sono i suoi cantautori preferiti?
Senza dubbio Tenco e De Andrè.
Due grandi artisti, molto profondi, ma molto diversi. Fabrizio cantava i suoi pezzi in terza persona, quasi distaccato e un po’ noire; mentre in Luigi c’era più pathos, era molto più jazz, scriveva in prima persona, parlava di lui, delle sue emozioni e le donava alla musica.
Quali contributi hanno dato Tenco e De Andrè alla musica italiana?
Erano rivoluzionari, hanno cambiato il mondo della canzone italiana, c’era un abisso tra loro e Claudio Villa, tutti gli artisti della “scuola di Genova” (strizzando l’occhio ai cantautori francesi) hanno esaltato e radicalmente trasformato la musica leggera. Pensi che nella canzone “Mi sono innamorato di te” non c’è il ritornello… altro che cuore e amore!
Come mai ha deciso di cantare Tenco?
Semplice…. Perché Luigi non ha mai fatto un concerto, purtroppo allora (1967) non c’erano le tourneè dei cantanti, così mi sono immaginato come poteva essere uno spettacolo di Tenco, che scaletta avrebbe potuto fare, quindi mi sono immedesimato in lui e nel 2011 ho inciso un cd delle sue canzoni e ho iniziato ad interpretarlo nei teatri.
Le mie non sono cover, sono riletture dei brani di Tenco, suonate da un quintetto Jazz.
Chi era Tenco?
Uno che ha aperto tutte le strade che hanno poi percorso i cantautori italiani, era intimista, ironico, impegnato e a volte triste.
Era il Bob Dylan italiano, un intellettuale che provava a farsi capire da tutti, una specie di Pasolini.