Gorizia ha messo in mostra le sue eccellenze nei campi della danza e del cantautorato con lo spettacolo “La Capitale delle Emozioni“, lo scorso 6 aprile presso il teatro Verdi.
Organizzato dal Collettivo Terzo Teatro, l’evento si è inserito nel programma delle manifestazioni che conducono all’avvio di “GO! 2025“, ovvero Nova Gorica e Gorizia unite a costituire la Capitale Europea della Cultura 2025.
Dopo i concerti dei grandi ospiti internazionali della scorsa estate, con protagonisti la band degli Editors e l’icona Patti Smith, sono salite alla ribalta le realtà locali probabilmente meno note al grande pubblico, ma non per questo meno talentuose e capaci di offrire uno spettacolo che ha raccolto un consenso unanime.
La serata al teatro Verdi ha visto le esibizioni degli allievi delle scuole di danza GoKaos e Tersicore, oltre a cantanti e cantautori goriziani, accompagnati da musicisti, tutti espressione del panorama musicale locale.
La prima a salire sul palco è stata Paola Rossato, cantautrice che ha ricevuto riconoscimenti al Premio Bianca D’Aponte ed al Premio Lunezia, accompagnata dal chitarrista Raffaele Ragusa. Il duo formato dalla cantante Giulia Provvidenti e dal chitarrista Mauro Tesolin ha presentato i propri pezzi, prodotti da Andrea Rigonat. Manuel Dominko, già vincitore del Premio Lelio Luttazzi, è stato protagonista di un’intensa interpretazione di alcuni suoi brani. E’ stata poi la volta di Margherita Pettarin, finalista al Premio Mia Martini 2018, accompagnata dal bassista Andrea Boscarol, dal chitarrista Andrea Girardo e da Simone D’Eusanio al violino.
Il clou della serata è stato l’esibizione dell’ambasciatrice di GO! 2025, la cantante Tijana Borić, in arte Tish, accompagnata dal chitarrista Maj Špacapan e dal bassista Gianluca Omizzolo. Nata nel 2000 nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, ma goriziana d’adozione, Tish è la perfetta espressione di quella cultura transfrontaliera che è stata il leit motiv dell’affermazione di Nova Gorica e Gorizia come Capitale Europea della Cultura.
Tish ha ben descritto, con queste parole, la percezione che hanno le nuove generazioni rispetto alla caduta del confine:
“Quando ero piccola, nel 2004 ci hanno portato dall’asilo al confine, che quel giorno è stato fisicamente cancellato. Eravamo tanti, tanti palloncini, tante speranze. Da allora immagino Gorizia come due sorelle, la Gorizia più anziana, dove ho trascorso la mia infanzia, e la più giovane, che è la città della mia giovinezza e adolescenza. Sono sempre grata di poter tornare e esibirmi nel punto d’incontro della nostra città, dove celebriamo l’infinito culturale e fisico, importante per le giovani generazioni.”
“Ko sem bila majhna, leta 2004 so nas iz vrtca peljali na mejo, ki je bila tisti dan fizično izbrisana. Veliko nas, veliko balonov, veliko želja in upanja. Od takrat si predstavljam Gorici kot dve sestri, starejša Gorica, kjer sem preživljala moje otroštvo, in mlajša, ki je mesto moje mladosti, kjer imam prijatelje. Po toliko letih, sem hvaležna, da se lahko vrnem in nastopam na stičišču našega somestja, kjer proslavljamo kulturno in fizično brezmejnost, pomembno za mlade generacije.”