I Cinque Uomini sulla Cassa del Morto pubblicano il terzo album “Ioien”

Cinque Uomini sulla Cassa del Morto Ioien
di Cristiano Celeghin e Max “Moonchild” Sirio

I Cinque Uomini sulla Cassa del Morto pubblicano oggi, venerdì 21 marzo, il loro nuovo album “Ioien“.

Il disco, terzo album della band friulana, rappresenta un punto di svolta, un’opera introspettiva e profonda che vuole affrontare i temi del cambiamento e dell’incertezza.

Il titolo è un omaggio a un frammento di una poesia di Saffo, una delle più grandi poetesse dell’antica Grecia e la sua interpretazione e traduzione può essere plurima: “che io possa andare oltre”, “che io possa avvicinarmi”, “che io possa andare via”. Come il suo titolo l’album invita a guardare al futuro con coraggio e speranza, ma in modo ambivalente tenendo in considerazione la difficoltà di trovare una risposta univoca alle richieste della vita.

I Cinque Uomini sulla Cassa del Morto continuano a fondere sonorità folk e pop con testi in italiano, arricchendo il loro sound con nuove influenze progressive e una maggiore maturità artistica. Il lavoro musicale, pur mantenendo l’anima popolare tipica della band, è caratterizzato da arrangiamenti ispirati, attenti e fondati su un’alternanza di pieni e vuoti per valorizzare i testi, ma anche momenti strumentali ricchi e variegati che caratterizzano in maniera unica ogni brano dell’album.

Le canzoni di Ioiēn esplorano in modo genuino e spontaneo la problematicità di mantenere una rotta chiara in un mondo dinamico che spesso sembra chiedere troppo, non dando certezze.

Vent’anni apre l’album e, musicalmente, è proprio quello che ci si aspetta dai Cinque Uomini sulla Cassa del Morto, un brano in stile busker. La leggerezza e il ritmo degli strumenti sono un inno alla libertà di sbagliare che ben si contrappone alla gravità del tema principale: il passaggio all’età adulta con i doveri che ciò comporta.

Si passa all’introspezione con Quando tornerai, un testo pieno di domande che esplora le emozioni legate all’attesa, come la speranza e la paura. Brano caratterizzato da un bel crescendo finale.

Avonde, che in dialetto friulano significa “abbastanza”, esprime grande incertezza sul futuro e sulla direzione da prendere. Il protagonista del brano, dinnanzi a difficoltà che per molti sarebbero appunto abbastanza da portare ad arrendersi, cerca di riprendersi anche se dentro sta morendo. Questa ripresa è ben sostenuta dal ritmo del brano, che sale progressivamente, trascinato dalle percussioni.

Non passi mai tratta l’incomunicabilità e della mancanza di comprensione tra due persone, vicine ma al tempo stesso lontane, come fossero separate da un muro. Quando l’amore non è corrisposto.

In Fiori dalla finestra siamo invitati a riprenderci la libertà, uscendo da una prigione fatta di bianche mura senza i segni del tempo, senza le emozioni.

In Ballerine troviamo la metafora di chi vorrebbe vivere della propria arte in una società piena di costrizioni e di convenzioni sociali. Ribellione e ricerca di libertà, trovare la propria strada in una realtà che non soddisfa.

Non importa riprende il tema della difficoltà di comunicare in una società superficiale e individualista, invitando però a non nascondersi e a credere nella possibilità di una rinascita.

Cosa vuoi tu dalla vita è una canzone che esplora le domande esistenziali e le incertezze che accompagnano la ricerca della felicità. È un invito a riflettere sui propri desideri e a non arrendersi di fronte alle sfide, cercando la bellezza nelle piccole cose della vita. Bellissimo il sound che richiama alla mente atmosfere mediorientali.

Alla fine del giorno parla di dubbi, di speranze e della ricerca di un legame autentico con gli altri.

Preferirei affronta la fine di una relazione e il desiderio di liberarsi da una situazione di finzione e di insoddisfazione. Volontà di cercare un luogo di pace e di verità, dove trovare risposte e vivere autenticamente.

I Cinque Uomini sulla Cassa del Morto sono: Alberto Corredig (voce, chitarre, percussioni), Davide Raciti (violino, viola, ukulele, effetti, percussioni, cori), Francesco Imbriaco (voce, pianoforte, chitarre, bouzouki), Leonardo Duriavig (basso, synth, cori) e Michele Di Gleria (batteria, percussioni).