I Ministri conquistano l’Hiroshima

I Ministri conquistano l’Hiroshima

 di Marco Drogo 

Questa sì che è una band che spacca”…Bastano pochi brani e anche chi non li conosce rimane subito conquistato dal live dei Ministri.

Per gli altri, la stragrande maggioranza delle centinaia di persone che affollano la sala concerti dell’Hiroshima Mon Amour, i Ministri non sono una sorpresa ma una certezza. Conoscono tutti i brani della rock band milanese a memoria, saltano, cantano, ballano, sudano, trascinati dal carisma vocale e dal basso del front-man,  Davide “Divi” Autelitano, dalle potenti chitarre di Federico Dragogna e di Marco Ulcigrai. il nuovo chitarrista, e dalla potenza ritmica sprigionata dalla batteria di Michele Esposito.

Testi arrabbiati e non banali, ritmo orecchiabile, coinvolgente con qualche virtuosismo che non è mai fine a se stesso.

Anche per le date torinesi, entrambe sold-out, i Ministri hanno proposto il meglio del loro repertorio. 20 brani in scaletta con ben sei bis per un concerto di quasi due ore, tirate e senza pause. Hanno ripercorso la loro carriera dagli esordi da “I soldi sono finiti” del 2006, passando per “Tempi bui” (2009), “Fuori” (2010) e “Per un passato migliore” (2013).

Nella prima parte, si sono concentrati sul nuovo album “Cultura Generale“, uscito a settembre di quest’anno, che ha scatenato subito il pubblico in sala con ‘Cronometrare la polvere’ e ‘Balla quello c’è’.

Applausi convinti anche per ‘Idioti’ e ‘Mammut’, che esalta le doti vocali del leder del gruppo.

Su ‘Il Bel canto’, spettacolare conclusione con il cantante che si getta in mezzo al pubblico e viene sostenuto dalla folla.

Un grande abbraccio ideale che rende ancora più coinvolgente il finale dove in tantissimi cantano all’unisono ‘Noi fuori’, ‘Io sono fatto di neve’,  ‘Diritto al tetto’ e ‘Abituarsi alla fine’.

Poi, i Ministri brillano anche per disponibilità fermandosi dopo la fine dello show a incontrare il pubblico presso il loro merchandising.

Ministri – Scaletta concerti tour 2015

  1. Cronometrare la polvere
  2. Balla quello che c’è
  3. Comunque
  4. Gli alberi
  5. Idioti
  6. Il sole (è importante che non ci sia)
  7. Le porte
  8. Mammut
  9. Sabotaggi
  10. Non mi conviene puntare in alto
  11. Spingere
  12. Macchine sportive
  13. Tempi bui
  14. Una palude
Bis:
  1. Vivere da signori
  2. Il bel canto
  3. Noi fuori
  4. Io sono fatto di neve
  5. Diritto al tetto
  6. Abituarsi alla fine

La PhotoGallery  di Music&theCity a cura di Sergio Cippo 

Lucio Corsi @ Hiroshima Sound Garden

Lucio Corsi - Hiroshima Sound Garden - Ph. Luca Moschini
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