La Coscienza di Zeno, Haber intenso ed ironico nel protagonista di Svevo
di Letizia Reynaud
Compie 100 anni ma il capolavoro di Italo Svevo, per chi come me lo ha studiato a scuola circa 30 anni fa, rimane un evergreen senza tempo e sempre attuale, perchè non c’è epoca o persona che non affronti prima o poi la propria Coscienza.
Il romanzo dal taglio psicanalitico viene portato in scena dalla produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (il Rossetti) e Goldenart Production.
Dopo il debutto a Trieste, una lunga tournée nazionale vede lo spettacolo far tappa in un affollato Teatro Concordia di Venaria la sera del 14 ottobre.
La Complessa figura di Zeno Cosini (sempre interpretata da grandi nomi come Dorelli o Lionello) prende il volto di Alessandro Haber e diventa oltre che coinvolgente anche piuttosto ironica.
La regia affidata a Paolo Valerio vanta una scrittura innovativa, una Scenografia semplice ma efficace e di impatto.
Non serve essere un esperto critico teatrale, per comprendere che i Cambi di scena sono davvero ben strutturati.
Se di norma in una scenografia o sceneggiatura sono proprio i cambi di scena a creare problemi e disturbare l’azione, qui, un semplice spostamento di sedie, il mantenere in campo i personaggi cambiandone solo la posizione o il senso di sguardo o ancora l’utilizzo sapiente delle luci, dei chiari scuri e delle proiezioni, rendono tutto fluido e diventano parte integrante della storia.
Sul palco insieme ad Haber ci sono Alberto Onofrietti, Francesco Migliaccio, Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo, una compagnia di grande talento, personalità e versatilità.
La coscienza di Zeno nasce dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S per risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con la realtà.
Questo confronto tra le due personalità di Zeno e le sue contraddizioni viene rafforzato dallo sdoppiamento in scena del personaggio (Zeno anziano e giovane) che rende concreto il dialogo che egli ha con sé stesso. Una chicca per nulla scontata estremamente coinvolgente e divertente.
Il racconto scorre via veloce, tra un “ultima sigaretta” e un’altra; i ricordi, le ostinazioni, le debolezze, le intuizioni, le malattie, le gioie ed i dolori di Zeno diventano un pò quelli di tutti i presenti che rimangono li assorti a guardare qualcosa che forse non si poteva spiegare meglio.
Per attori, scenografia, innovazione, ironia, regia, video e luci il voto è 10 e lode.
Per il carismatico ed intenso Alessandro Haber, di tutta “coscienza” si può solo dire che la lancetta dell’applausometro non reggerebbe. Standing Ovation per tutti !!
Il programma del Teatro Concordia prosegue.
La PhotoGallery dello spettacolo al Teatro Concordia a cura di Letizia Reynaud