L’ARCA DI NOA
22-23-24-25 GIUGNO @ARONA 2023
Dal 22 al 25 giugno 2023, torna con la sua seconda edizione, Noa’s Ark Festival: quattro giorni di grandi eventi musicali, un vero e proprio festival fondato nel 2022 dalla nota artista israeliana Noa e il suo storico collaboratore Gil Dor, realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura e del Comune di Arona.
Il Noa’s Ark Festival si pone l’obiettivo di promuovere l’unione di arte, cultura e scienza che rafforzano l’uguaglianza, la solidarietà e l’unicità di tutti gli esseri viventi.
Per ogni giorno di festival sarà presentata una tematica diversa: il programma mette in mostra l’internazionalità dell’evento attraverso la partecipazione di diversi artisti provenienti da tutto il mondo che si esibiranno all’interno della meravigliosa cornice del Parco della Rocca Borromea sul Lago Maggiore.
IL PROGRAMMA
La serata del 22 giugno sarà interamente dedicata alla musica classica: ad esibirsi sul palco saranno il pianista David Fray, conosciuto come “il più ispirato, certamente il più originale, suonatore di Bach della sua generazione”, il quale vanta una carriera attiva come solista e musicista da camera in tutto il mondo, e le due violoncelliste di fama internazionale Hila Karni e Lir Vaginsky.
Nella serata del 23 giugno, che sarà anche il compleanno di Noa la tematica al centro dell’attenzione sarà quella delle “identità regionali”.
Durante lo spettacolo saranno presentati al pubblico due favolosi artisti: Iñaki Salvador, celebre pianista basco, figura di spicco nel mondo del jazz e della musica contemporanea e Judit Neddermann, accattivante cantautrice catalana che con la sua voce incantevole e i suoi testi evocativi sta conquistando i cuori degli amanti della musica di tutta la Spagna.
Si proseguirà poi con la serata del 24 giugno, il cui tema sarà invece “Guerra e Pace”: calcheranno il palco del Noa’s Ark Festival diversi musicisti provenienti da tre Paesi in conflitto: Ucraina, Iran e Israele.
Vadim Neselovskyi, pianista e compositore jazz ucraino, porterà in scena la sua “fusione di influenze classiche e jazz che sfidano i generi”; seguiranno poi i Sistanagila, band irano-israeliana con sede a Berlino, la cui musica esplora le loro tradizioni, fondendo stili musicali variopinti, dall’acustica all’elettronica, dal folklore al classico, dal jazz all’ambient.
Infine, gli artisti che animeranno il palco del festival nella serata finale del 25 giugno porteranno in scena quel senso di libertà che solo il jazz riesce ad incarnare; si inizierà con l’Antonio Faraò Trio, composto da Antonio Faraò, acclamato pianista virtuoso del jazz, noto per la sua improvvisazione melodica e la sua sensibilità musicale unica, in scena insieme a Yuri Goloubev al basso e Vladimir Kostadinovic alla batteria; i tre insieme porteranno sul palco una musica innovativa che trascende i confini del jazz.
Il Noa’s Ark Festival si concluderà con un’esibizione speciale dell’ensemble Noa and Gil Dor; i due si esibiranno insieme a Omri Abramov all’EWI e al sassofono, Gadi Seri alla batteria e l’ospite speciale, il prodigio del pianoforte Omri Mor, pianista, compositore e arrangiatore israeliano.
L’ensemble celebrerà la chiusura della seconda edizione dell’Arca di Noa proponendo un emozionante set che integra musica vecchia, nuova e spontanea.
Biglietto acquistabile online su www.diyticket.it o presso l’Ufficio turistico del Comune di Arona Infoline: +39 342 326 3336
https://www.noasmusic.com/
L’impegno di Noa nella musica e nel sociale
Noa è stata l’unica grande artista ad accettare di esibirsi nel fatidico Peace Rally, in cui Yitzchak Rabin fu assassinata, un evento sconvolgente che ha segnato il corso della sua vita. È stata inoltre la prima ebrea ad esibirsi in Vaticano di fronte a un pubblico di milioni di persone cantando testi di Bach e l’Ave Maria di Gounod, un brano che nel tempo è diventato espressione intrinseca della sua carriera e più in generale della sua missione: costruire ponti e rompere muri fra differenti culture e religioni.
In aggiunta alla sua prolifica attività musicale, Noa viene inoltre considerata l’esponente culturale di maggior rilievo in Israele, una sostenitrice del dialogo e della convivenza, una vera “Voice of Peace”.
Fra le varie attività in cui è stata coinvolta nell’obiettivo di creare pace e dialogo, spicca la sua storica partecipazione all’Eurovision Song Contest nel 2009, in cui partecipò rappresentando l’Israele al fianco dell’artista israeliano-palestinese Mira Awad, di cui interpretarono il brano originale “There must be another way” in inglese, ebraico e arabo.