Grande successo di pubblico per Lucio Corsi, il giovane cantautore toscano, che ieri sera si è esibito sul palco del Monfortinjazz Festival.
di Luca Moschini
In una serata che minacciava pioggia fin dal pomeriggio, il concerto di Lucio Corsi a Monfortinjazz è stato un fulmine a ciel sereno. Ma di quelli che ci piacciono.
Ammetto che Corsi lo seguo e lo apprezzo molto da qualche tempo, quindi sono abbastanza di parte, e sapere che fosse inserito nel cartellone del festival mi ha sorpreso piacevolmente.
Arrivo un po’ in anticipo e Lucio Corsi è sul palco per il sound check e già si capisce la precisione con cui cura tutti i dettagli sonori, dei volumi. Allo stesso modo i suoi compagni di viaggio molto dotati e scrupolosi. Un’ora quasi di “regolazioni” denota molta scrupolosità.
I tuoni continuano a minacciare pioggia quando il pubblico inizia ad arrivare, riempendo l’Auditorium Horszowki perfettamente attrezzato per le disposizioni anti COVID .
Essendo per la prima volta ad un suo concerto cerco di immaginare che target di pubblico possa richiamare ed in effetti la platea è molto variegata.
Si inizia alle 21.30 col “Feccia Bianca” uno di brani più noti di Corsi, il racconto allegorico del viaggio di un treno che dalla sua maremma arriva a Milano, cui però sentirsi soli è più dura che nella provincia perché “ci sono troppe pareti, troppi muri ove sbattere la testa”.
La band è affiatata per questa prima data del suo tour estivo e la scaletta scorre energica ed emozionante. Sul palco Lucio è a suo agio, divertente e preciso.
Non mancano i momenti solista sul palco con la chitarra prima e al pianoforte dopo, durante il quale esegue una versione emozionante di “Hai un amico in me” portata al successo da Riccardo Cocciante.
Lucio ci fa partecipi anche di alcuni suo racconti/fiabe che legge in un’atmosfera magica che coinvolge il pubblico sempre più entusiasta.
La pioggia inizia a scendere ma Corsi va avanti e non si ferma, grazie anche all’ottima organizzazione di Monfortinjazz e del service che immediatamente copre i musici con dei Gazebo e addirittura con un telone sostenuto dagli stessi organizzatori. Complimenti!
Una splendida cover di Buffalo Bill di Francesco De Gregori scalda il pubblico che ormai è più che convinto e felice della scelta di portare il giovane Cantautore ad un festival cosi prestigioso.
Il concerto si chiude con due bis veri, tra cui la splendida “Cosa Faremo da Grandi”, una standing ovation, i complimenti dell’organizzazione, gli abbracci sul palco e un ulteriore bis (non previsto) a grande richiesta del pubblico.
Che dire forse non sappiamo mai cosa faremo da grandi ma se Lucio Corsi andrà avanti cosi sappiamo che ci farà emozionare ancora molto!