Mannoia omaggia Dalla. Due stelle al prezzo di una al GruVillge
di Domenico Beccaria
Sabato nove luglio, la notte del GruVillage si accende e brilla di una luce tutta particolare. La stella della serata infatti, è Fiorella Mannoia, cantante romana che, ridendo e scherzando, si è messa alle spalle quasi mezzo secolo di carriera, ricca di riconoscimenti. Dagli esordi, giovanissima, nel 1968 sono passati infatti quarantotto anni, quattro festival di SanRemo impreziositi da ben due Premi della Critica e sei “Targhe Tenco”, oltre alla nomina, nel 2005, a Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitole dall’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Insomma, la rossa cantautrice romana è un personaggio di primissimo livello del mondo musicale italiano. Questa sera, il suo concerto è dedicato a Lucio Dalla, indimenticabile cantautore bolognese, cui Fiorella era legata da solida amicizia, che ci ha lasciati da oltre quattro anni, anche se sembra solo ieri. Alle dieci in punto, mentre le prime ombre della sera avvolgevano l’arena del GruVillage, accompagnata da un’orchestra di archi a supporto del suo gruppo, le dolci note delle melodie di Lucio Dalla lievemente si diffondevano a riportare tra noi il suo spirito. “Le canzoni di Lucio sono un patrimonio culturale di tutti e continuare a cantarle è un omaggio dovuto” è la frase con cui Fiorella inizia questo suo tributo. Ma quando si dice Dalla, inevitabilmente si sottintende anche Ron, suo compagno di avventure musicali, al pari di De Gregori. E così, qua e là, anche le note e i testi di questi artisti, fanno capolino nello show. Una serata di Amarcord e di nostalgia, che ha fatto commuovere giovani e meno giovani. Peccato che le qualità canore immense di Fiorella, nelle canzoni di Dalla ci stiano un po’ strette, quasi come cercare di mettere il motore di una sportiva su un fuoristrada. Benché reinterpretato a modo suo ed addolcito, il repertorio del cantautore bolognese, molto ruvido, poco ha a che vedere con quello della rossa romana, che ovviamente concepito appositamente per lei e la sua voce, meglio esalta le sue qualità. Ma di fronte a Dalla e all’omaggio di Fiorella, ci leviamo il cappello. Ci stanno un po’ meno certi discorsi molto politically correct ma anche molto sui generis, che anche se l’artista ha il sacrosanto diritto di fare, non sempre giovano e aggiungono qualcosa allo show. Ma anche qui, come si suol dire, “non capisco ma mi adeguo”. Anche perché nel complesso la serata è più che soddisfacente e va bene così. Ma la vera Mannoia è ben di più e ne siamo tutti consci. Ci sarà certamente occasione di risentirla ed applaudirla ancora nel suo “habitat naturale”.