L’estate musicale di Udine Vola 2020 continua con Marco Masini.
L’attesissimo concerto già programmato per il 29 agosto e rinviato a causa del meteo ha avuto luogo in una bella e fresca serata di settembre.
Il parterre del Castello di Udine è stato gremito da un pubblico che ama Masini fin dagli inizi della sua carriera, di cui in questo anomalo 2020 ricorre il trentennale.
L’artista, chiamato a gran voce dai fedelissimi, sale alle 21:45 su un palco completamente vuoto se non fosse per la presenza del piano che accompagnerà il cantautore fiorentino per tutta la serata.
Un breve saluto e si comincia secondo la ormai collaudata formula dei concerti in tempo di Covid-19: ripercorrere la propria carriera in versione acustica, intervallando parti parlate ai grandi successi.
Masini non fa eccezione, proponendo al suo pubblico “Il confronto“, brano con cui ha gareggiato nell’ultimo Sanremo, per poi tornare agli inizi, alla collaborazione con il trio Morandi-Tozzi-Ruggeri in “Si può dare di più“.
Si prosegue con “Disperato“. Il brano che vinse Sanremo Giovani nel 1990 è preceduto da un simpatico aneddoto: il giro armonico del pezzo è nato in una giornata trascorsa a casa, come tante, proprio mentre il padre chiamava Marco a tavola perché il pranzo era pronto. L’arte non conosce orari.
L’arrangiamento acustico è molto elegante e dona enfasi a testi che sono già di per se forti e diretti.
Dopo “L’uomo volante” è il momento di un intermezzo parlato. Marco sottolinea quella che è la principale finalità di questi suoi concerti, ovvero aiutare chi è stato più duramente colpito dall’emergenza sanitaria e non ha ricevuto particolari sostegni: i lavoratori del settore musicale. Con la speranza che “La politica ci porti fuori dal Covid“.
Seguono altri classici del repertorio Masiniano: “Io ti volevo“, “Cenerentola innamorata“, “Dal buio“. Poi arriva la sorpresa della serata costituita dal duetto con Federica Camba, in arte La Camba, una emozionante “Che giorno è“.
Nella scaletta non mancano “Ci vorrebbe il mare“, “Le ragazze serie“, “Caro babbo“, “Vaffanculo“. I bis sono “T’innamorerai” e “Bella stronza“.
Abbiamo assistito ad un’esibizione intima e raffinata da parte di un’artista che divide: o si ama o si odia. Il pubblico di Udine ha cantato dall’inizio alla fine confermando quel grande attaccamento che traspare anche dai social di Masini.
Per non parlare dei cori “… Marco Masini…” in DO diesis, a detta del protagonista.
La photogallery della serata a cura di Cristiano Celeghin