![festival di Sanremo 2025 Olly vince Sanremo 2025](https://www.musicandthecity.it/wp-content/uploads/2025/02/DSC_9281-696x464.jpg)
Olly vince Sanremo 2025
![La premiazione](https://www.musicandthecity.it/wp-content/uploads/2025/02/5df0929b-f4f5-4e2c-afdc-9b571e6b8b22-300x200.jpeg)
E’ il cantante genovese a conquistare la prima posizione con il brano “Balorda nostalgia“.
A lui la palma del vincitore del 75° Festival di Sanremo.
Un successo che premia un ragazzo giovane.
Una stella pronta a brillare nel panorama del cantautorato italiano.
La classifica dal 2° al 5° posto:
2 Lucio Corsi
3 Brunori Sas
4 Fedez
5 Simone Cristicchi
La classifica dal 6° al 29° posto:
6 Giorgia
7 Achille Lauro
8 Francesco Gabbani
9 Irama
10 Coma_Cose
11 Bresh
12 Elodie
13 Noemi
14 The Kolors
15 Rocco Hunt
16 Willie Peyote
17 Sarah Toscano
18 Shablo ft. Guè, Joshua e Tormento
19 Rose Villain
20 Joan Thiele
21 Francesca Michielin
22 Modà
23 Massimo Ranieri
24 Serena Brancale
25 Tony Effe
26 Gaia
27 Clara
28 Rkomi
29 Marcella Bella
Non mancano le soprese:
Vedere Achille Lauro e Giorgia fuori dai primi cinque stupisce un po’ tutti. Decima posizione per i Coma_Cose che avrebbero meritato qualcosa di più.
Gli altri premi:
Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo va a Brunori Sas (“L’albero delle noci“).
Viene assegnato a Simone Cristicchi (“Quando sarai piccola“) il Premio Giancarlo Bigazzi per il miglior componimento musicale.
Premio della critica Mia Marti (sala stampa Roof) a Lucio Corsi (“Volevo essere un duro“).
Premio della critica sala stampa Lucio Dalla a Simone Cristicchi (“Quando sarai piccola“).
Giorgia (“La cura per me“) vince il Premio Tim, riconoscimento all’artista di questa edizione del Festival più amato su app My Tim e su siti e canali social ufficiali Tim.
Le esibizioni:
Michielin, Peyote, Bella, Bresh:
Ad aprire la contesa ci pensa Francesca Michielin (“Fango in Paradiso“). Per lei un Festival impegnativo anche dal punto di vista fisico. Vince l’emozione, va dritta come un treno e si dimostra una sicurezza. Tocca poi al torinese Willie Peyote (“Grazie ma no grazie“) che resta fedele al suo stile. La veterana Marcella Bella (“Pelle diamante“) si ripresenta con un brano che si cala molto bene nei tempi attuali. Bresh (“La tana del granchio“) un artista che promette di avere un luccicante futuro.
Modà, Rose Villain, Tony Effe, Clara:
Non è proprio l’anno dei Modà (“Non ti dimentico“). Poco convincenti e poco convinti. Guardando Rose Villain (“Fuorilegge“), viene da chiedersi cosa avrebbe potuto fare, visto voce e stile, se avesse avuto una canzone più adatta al Festival. Un’occasione persa. Non lascia il segno Tony Effe (“Damme ‘na mano“). Il brano non è neanche male. Un artista discusso che comunque ha anche saputo far cambiare qualche idea. Clara (“Febbre“) vince per portamento ed eleganza. Cantante ma non solo, sta consolidando la sua carriera. In finale look nuovo, con frangetta.
Brancale, Brunori Sas, Gabbani, Noemi:
Serena Brancale (“Anema e core“) ha vissuto un Sanremo a due facce. Ottima la prestazione nella serata cover. Si snatura invece in gare con un brano che non le si addice. Elegantissimo, Brunori Sas (“L’albero delle noci“), convince con un brano delicato e personale. Porta una canzone “sorniona” Francesco Gabbani (“Viva la vita“). Ottima esibizione, Gabbani è Gabbani e conquista tutti con un sorriso. Voce unica quella di Noemi (“Se ti innamori muori“). Rappresenta sempre una garanzia, tolta la finta freddezza, riesce a regalare grandi emozioni.
Rocco Hunt, The Kolors, Olly, Lauro:
Con “Mille vote ancora“, Rocco Hunt prosegue con il filone sociale che porta in evidenza i problemi del suo territorio. Arrivati i The Kolors (“Tu con chi fai l’amore“), tutti si mettono a ballare Il brano non è forse l’ideale per Sanremo ma fuori da questo contesto sarà un successone. Olly con “Balorda nostalgia” riesce a ottenere l’apprezzamento di tanti. Un giovane che ha tanto, ma veramente tanto da dire. E noi lo ascolteremo volentieri. Achille Lauro (“Incoscienti giovani“) si fa amare. Siamo di fronte a un grande salto di qualità. Elegante, capace, stiloso, entrerà a breve nell’Olimpo della musica italiana.
Coma_Cose, Cristicchi, Elodie, Corsi:
Siete pronti a un nuovo tormentone? Ci pensano i Coma_Cose (“Cuoricini“). Questo brano lo sentiremo per molto tempo e in molte occasioni. Creano entusiasmo. Giorgia (“La cura per me“) non ha bisogno di dimostrare nulla. Affronta il palco con serenità, nessuna apprensione. Voce stupenda. Il brano più strappalacrime è quello di Simone Cristicchi (“Quando sarai piccola“). Non lascia certo indifferenti. Il tema è struggente e ancora una volta Cristicchi si dimostra non banale. Elodie (“Dimenticarsi alle 7“): eleganza, bellezza e voce invidiabili. La canzone è orecchiabile ma nulla di nuovo. La rivelazione di Sanremo 2025 ha un nome e un cognome: Lucio Corsi (“Volevo essere un duro“). Strepitoso e innovativo in gara, così come nelle cover. Ottima ribalta al grande pubblico.
Irama, Fedez, Shablo, Thiele:
Uso eccessivo di autotune per Irama (“Lentamente“), non riesce a essere incisivo come in altre occasioni. Si fa apprezzare il pezzo di Fedez (“Battito“). Un’interpretazione sofferente, si vede che il brano lo sente molto. Dimostra più di quanto ci si potesse attendere alla vigilia. Da premiare il flow dell’inciso della canzone di Shablo feat Guè, Joshua e Tomento (“La mia parola“). La formazione funziona. Joan Thiele (“Eco“), abbina le chitarre ai rispettivi abiti delle sue esibizioni. Esibizione e canzone convincenti.
Ranieri, Gaia, Rkomi, Toscano:
Massimo Ranieri (“Tra le mani un cuore“) non cambia strada dal suo stile. Sa cantare bene, porta una canzone di altri tempi (forse troppo) ma la sua vocalità merita una standing ovartion. Il ritornello proposto da Gaia (“Chiami io chiami tu“) entra in testa e non ne esce più. Per il resto niente di così innovativo. Rkomi (“Il ritmo delle cose“) si cimenta con un buon pezzo. Esibizione diligente. Chiude la gara Sarah Toscano (“Amarcord“). La più giovane si dimostra ricca di convinzione (Forse anche troppa). Sicuramente è brava ma non bruciamo le tappe.
Premio alla carriera:
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La finale sanremese è anche occasione per premiare Antonello Venditti. Per lui Premio alla carriera. Una carriera lunga oltre 50 anni. Può piacere o non piacere ma sicuramente rappresenta uno dei “giganti” della musica italiana. Tanti i successi che hanno accompagnato le vite di generazioni di italiani.
Tutta l’Italia:
Gabry Ponte è stato grande protagonista del Festival. Il jingle della kermesse, “Tutta l’Italia“, è entrato immediatamente nel cuore della gente. Il dj, ospite più che gradito, apre la finale. Non c’è molto da dire…Tutti in piedi e scateniamoci.
Arriva anche Fru:
![I The Kolors e Fru](https://www.musicandthecity.it/wp-content/uploads/2025/02/The-Kolors-1-300x200.jpeg)
Ballano tutti ma proprio tutti con i The Kolors. Sale sul palco con loro anche Gianluca Colucci in arte Fru che si scatena.
I co-conduttori:
![Alessandro cattelan, Carlo Conti e Alessia Marcuzzi](https://www.musicandthecity.it/wp-content/uploads/2025/02/Cattelan-300x200.jpeg)
Alessandro Cattelan dopo il lungo percorso del Sanremo Giovani e l’impegno con il Dopo Festival si merita il palco dell’Ariston. Capace, spigliato, sempre pronto a rimediare alla situazione. Probabilmente un giorno sarà lui il padrone di casa.
Alessia Marcuzzi riesce a non prendersi sul serio. Si vede che si diverte in quello che sta facendo. Spensierata riesce a essere simpatica, anche con qualche fuori programma.
Arrivederci:
Va così in archivio un’edizione da record del Festival di Sanremo.
Carlo Conti promosso a pieni voti.
Anche questa volta ha vinto la musica!!!
Arrivederci al prossimo Festival !
Report di Loredana Lanzi, Simone Cerri e Fabio Terzariol
Foto a cura di Letizia Reynaud
Festival di Sanremo 2025 Serata Finale _Teatro Ariston