Premio Carlo U. Rossi – Michele Colliva è il miglior produttore, Una grande prima edizione al Conservatorio
di Marco Drogo
La prima edizione del Premio Carlo U.Rossi, lunedì 26 novembre, al Conservatorio Statale di Musica ‘Giuseppe Verdi’ di Torino, è stata un vero successo. L’evento, promosso dall’Associazione Culturale MusicaleCarlo U. Rossi, con il supporto di Compagnia di San Paolo, Piemonte dal Vivo, Film Commission Torino Piemonte e TFF – Torino Film Festival ha istituito il primo riconoscimento in Italia alla produzione artistica. Michele Colliva per la produzione del sesto album dei Calibro 35, Decade, ha vinto il premio come miglior produttore italiano. Colliva si è aggiudicato anche il premio per la migliore produzione nella categoria musicale rock. A Frank Sativa, al lavoro sull’album ‘Sindrome di Toret’, di Willie Peyote è stato assegnato il premio come miglior produttore emergente.
Vincitori, nelle restanti tre categorie, Taketo Gohara, per il pop e la produzione di ‘A casa tutto bene’, successo importante per Brunori Sas; Charlie Charles per la produzione rap di ‘Album’, il primo lavoro in studio del rapper Ghali;Marco J. Bianchi, per l’album ‘Cosmotronic’ del cantautore Cosmo. I premi sono stati assegnati a seguito di una doppia votazione che ha coinvolto 35 giurati; a votare, tra gli altri, Asia Argento, Michele Monina,Matteo Bordone, Paola Gallo, Paolo Giordano, Massimiliano Longo, Gianni Sibilla.
Un premio speciale, grazie alla collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, è stato assegnato al regista Marco Ponti, che ha voluto ricordare Bernardo Bertolucci, nel giorno della sua scomparsa.
Il vero protagonista della serata, in quella che ci auguriamo diventi un appuntamento fisso per onorarne la memoria, è stato Carlo U. Rossi. Il grande produttore musicale, torinese d’adozione, tragicamente scomparso il pomeriggio dell’11 marzo 2015, all’età di 56 anni, a seguito di un incidente in moto sulle colline di Moncalieri, nei pressi della borgata di Revigliasco, ha lasciato un ricordo indelebile nel panorama musicale italiano. Compositore, arrangiatore, produttore artistico e ingegnere del suono, è stato una delle figure più importanti e autorevoli della scena musicale italiana degli ultimi 30 anni. Con il suo lavoro, ha contribuito al successo e alla fama di alcuni dei più grandi protagonisti della scena musicale italiana.
Tra le sue collaborazioni poteva vantare: 883, 99 Posse, Africa Unite, Arisa, Baustelle, Caparezza, Vinicio Capossela, Irene Grandi, Jovanotti, Ligabue, Litfiba, Persiana Jones, Mau Mau, Meg, Gianna Nannini, Neffa, Negrita, Giuliano Palma & the Bluebeaters, Max Pezzali, Subsonica, Syria, Paola Turci, Nina Zilli.
Esibizioni emozionanti, affettuosi ricordi, aneddoti e applausi, gli hanno reso il giusto omaggio. La serata, il cui incasso è andato in beneficenza al Sermig di Ernesto Olivero, per finanziare la realizzazione di una casa famiglia per donne vittime di violenza, è stata ben condotta dalla sottile ironia di Rocco Papaleo.
Memorabili le performance degli artisti presenti, che hanno onorato nel migliore dei modi il loro produttore. Hanno cominciato i Subsonica con ‘Le onde’, dove cantano ‘Non c’erano le istruzioni per Non averti più Non saperti qui’. Poi, hanno regalato una superlativa versione di ‘Tutti i miei sbagli’, impreziosita dal violino del maestro Mauro Pagani. Una commossa Paola Turci, dopo aver cantato ‘Quasi settembre’ ha dedicato, ‘Fatti bella per te’, alla moglie di Carlo, Sandra. Caparezza, che ha sottolineato quanto Carlo U.Rossi l’abbia aiutato nel trovare un metodo artistico, è stato poi ‘travolto’ dall’entusiasmo dei presenti per la sua versione acustica di ‘Vengo dalla Luna’.
Applauditissimi anche i Baustelle (‘Gomma’, ‘La guerra è finita’), gli Africa Unite (‘Subacqueo’, ‘Il Partigiano John’), gli Statuto (‘Neanche Lei’) e, durante il gran finale, Giuliano Palma. ‘The King’, dopo aver condiviso il palco con tutti i colleghi che ballavano sullo sfondo, mentre cantava ‘In the mood for love’, ha chiuso alla grande una bellissima prima edizione del Premio U.Rossi con ‘Se ne dicon di parole’ e ‘Così lontano’.