BACK TO FRONT TOUR 2014
Torino, 20 novembre, Pala Alpitour
Peter Gabriel, talento inarrestabile e una vita all’insegna della musica
di GIOVANNA RABALLO
Ieri sera al Pala Alpitour di Torino (sotto la sapiente organizzazione di Set Up e Live Nation) si è scritto un nuovo importante capitolo della storia che lega la musica al capoluogo piemontese grazie a Peter Gabriel, ex cantante dei Genesis (storica band con cui aveva esordito alla fine degli Anni ’60 e che abbandonò nel 1975 per dedicarsi alla carriera solista), e al suo Back To Front Tour che celebra “So”, album solista del 1986 ripubblicato in versione rimasterizzata e disponibile anche in cofanetto con triplo CD e box set Deluxe. Sul palco, insieme al cantante britannico, la formazione originale del 1987 (Tony Levin al basso, David Rhodes alle chitarre, David Sancious alle tastiere, e Manu Katchè alla batteria) che ha dato vita ad uno show straordinario ripercorrendo gli oltre 40 anni di grande carriera di uno dei maggiori musicisti a livello mondiale.
Peter Gabriel è una delle figure più incredibili della industria della musica di oggi e di ieri. Musicista, cantante, discografico, produttore, sperimentatore e appassionato di tecnologia, Gabriel ha dato tanto al pop rock, al rock progressivo e, in tempi più recenti, alla world music. Diventa una star internazionale proprio grazie a “So”, pubblicato una prima volta nel 1986, e ai videoclip dell’epoca, celebrati ovunque. Da quell’album uscirono singoli di enorme successo come Sledgehammer, Don’t Give Up, Big Time e In Your Eyes, tutti ovviamente inseriti nella scaletta del concerto in cui è stata seguita fedelmente quella del disco.
La prima metà del live è stata un viaggio di dieci brani nei ricordi della storia musicale di Peter Gabriel che si è concluso con Why Don’t You Show Yourself?
Poi è stata la volta di “So”, live integrale del disco, e lo show è finito sulle toccanti note di Biko, inno anti apartheid pubblicato nel 1980 e in seguito inciso anche da altri nomi illustri del panorama musicale mondiale tra cui i Simple Minds. Peter Gabriel, che ha parlato in un ottimo italiano deliziando i presenti con il tipico accento brit, ha introdotto l’ultimo brano con un serio discorso in favore della libertà di pensiero, in ricordo dei 43 studenti messicani trucidati a inizio novembre.
Davanti a un numeroso ed eterogeneo pubblico (palazzetto pieno e molti papà con bambini al seguito) e una scenografia fatta di video e giochi di luce, la voce potente e inconfondibile di Peter Gabriel ha regalato energia per tutta la durata del concerto, esplosa soprattutto durante l’esecuzione di Sledgehammer, primo grande scroscio di applausi, di Don’t Give Up in duo con un’ottima Jennie Abrahamson, secondo grande scroscio di applausi ,e di Biko, terzo grande scroscio di applausi e “sipario”, su un palco che Peter ha dominato incontrastato.
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