Il 2020 colpisce ancora, il covid colpisce ancora, ad andarsene un altro grande uomo, cuore e musicista, questa volta si tratta di Stefano D’Orazio (72 anni) storico batterista dei Pooh, ma questa è solo una delle poche cose che ha fatto perché, Stefano, era un grande Uomo e un grande artista a 360°.
Un colpo al cuore per tantissimi quando la sera del 6 novembre compaiono di improvviso queste parole sui social … «STEFANO CI HA LASCIATO! …era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato. Oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia. Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui. Ciao Stefano, nostro amico per sempre…» eccolo qua l’ADDIO dei suoi vecchi compagni di viaggio della band, Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battaglia, Riccardo Fogli.
Nato a Roma il 12 settembre 1948, muove i primi passi da batterista nei The Kings, poi The Sunshines, come dicevamo però il ruolo di batterista è solo uno dei tanti che ha ricoperto D’Orazio nella sua carriera, è stato infatti anche paroliere, produttore, regista e perfino comparsa.
L’8 settembre 1971 entra a far parte dei Pooh, in seguito all’uscita di Valerio Negrini (che da lì in poi si occuperà solamente della scrittura dei testi delle canzoni). Da quel momento Stefano diventa indispensabile per il gruppo, non solo ne diverrà l’amministratore ma, anche a detta dei suoi compagni, D’Orazio era il cervello pensante e collante dei Pooh, artefice non solo di moltissimi dei grandi successi della band, sia come musicista che come paroliere e cantante, ma anche fulcro importantissimo per l’unione, il successo e la longevità del gruppo, insomma la vera filosofia della band quella che li ha resi un caso unico nella storia musicale del nostro paese. Una band amatissima dal pubblico che ha lasciato un segno, ancora tangibile, nella discografia italiana.
Nel 2009 fu proprio Stefano a decidere di ritirarsi, perché riteneva di non aver più nulla da dare a quel progetto e quindi da grande artista tra lo stupore di tutti decise con umiltà di dire stop, si da finché si ha qualcosa da dare. Successivamente ci furono ancora la Reunion e i 50 anni di carriera con tour annesso.
In seguito alla fuoriuscita dai Pooh decide di dedicarsi alla scrittura dei musical, piazzando un colpo vincente dietro l’altro a partire da Aladin – Il musical la sua prima opera solista, pubblicata nel 2010, progetto per il quale Stefano D’Orazio si avvale delle musiche dei suoi ex colleghi. Sempre nel 2010 scrive i testi italiani del musical Mamma Mia su richiesta degli ABBA. Seguiranno la stesura delle opere W Zorro – Il musical (2012) e Cercasi Cenerentola – Il musical (2014).
Per il suo impegno artistico e i suoi 40 anni di carriera, nel 2011 gli viene dedicata una statua al Museo delle cere di Roma.
Unico batterista che riusciva a suonare a 360 gradi, lo si poteva vedere anche di schiena con strumentazione sia avanti che dietro. Lo ricordiamo con uno dei suoi brani storici, scritto e cantato da lui – DIMMI DI SI – ANNO 1999
A marzo 2020, durante la pandemia di COVID-19, scrive il testo del singolo Rinascerò rinascerai, di Roby Facchinetti. La canzone, arrangiata da Danilo Ballo, in pochi giorni viene messa a disposizione sulle piattaforme digitali. Tanto SIAE quanto Sony Music devolveranno tutti i diritti in favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Giovedì 20 Novembre, uscirà un nuovo progetto dei Pooh che comprende ben 72 brani in 4 cd e 3 Lp. Imperdibile per gli amanti della loro storia e non solo. “Le canzoni della nostra storia” vuole essere un momento di riconoscimento dell’enorme successo di un gruppo tra i più importanti e amati nella storia della musica italiana, ripercorrendo, attraverso 72 grandi hit ed alcune imperdibili chicche, i cinque decenni di attività della band. Tra le chicche, l’inedito “Meno male”, provino originale e con un testo totalmente diverso di “Tanta voglia di lei”, il brano con cui iniziava la vera storia del gruppo. Una coincidenza fatale, che però sarà un ottimo modo per rendere omaggio a Stefano D’Orazio e alla musica, sua e del suo gruppo/ famiglia.
Ciao Stefano R.I.P. ❤