Voci per la libertà e Amnesty International Italia annunciano le dieci canzoni finaliste della 21a edizione del Premio Amnesty International Italia nella sezione Big, lo storico riconoscimento che va a brani sui diritti umani pubblicati da nomi affermati della musica italiana nell’anno precedente.
Nella rosa delle canzoni selezionate si affiancano tematiche e stili musicali diversi, così come artisti di differenti generazioni; tra i temi trattati: immigrazione, integrazione, guerra, disagio, libertà di essere ed amare, umanità, ecologia.
Ecco i finalisti (in ordine alfabetico per interprete):
- Manuel Agnelli, “Severodonetsk” (Manuel Agnelli)
- Chiara Civello, “Sono come sono” (Kaballà / Chiara Civello /Macau)
- Dargen D’Amico, “Gaza” (Dargen D’Amico)
- Grazia Di Michele, “Dall’altra parte” (Grazia Di Michele /Mario Rosini)
- Dolcenera, “Mediterraneo” (Dolcenera / Francesco Sighieri)
- Marlene Kuntz, “Bastasse”(Cristiano Godano / Davide Arneodo / Taketo Gohara / Riccardo Tesio / Cristiano Godano)
- Nada, “In mezzo al mare” (Nada)
- Rancore, “Lontano 2036” (Rancore / Mattia Crescini / Cristiano Campana)
- Massimo Ranieri, “Lettera di là dal mare” (Fabio Ilacqua)
- The Zen Circus ft. Claudio Santamaria, “118” (Andrea Appino, Karim Qqru, Massimiliano “Ufo” Schiavelli)
Il premio viene assegnato da una giuria, che sarà annunciata prossimamente, composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, addetti ai lavori del settore musicale, referenti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà.
Il vincitore sarà premiato durante la prossima edizione, la 26a, di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, in programma dal 21 al 23 luglio a Rovigo.
Nel frattempo, sono ancora aperte le iscrizioni per il Premio Amnesty International nella sezione Emergenti, con scadenza fissata al 22 aprile 2023.
Il bando è disponibile a questo link.
Possono partecipare cantautori e band con un brano sui diritti umani, in qualsiasi lingua o dialetto e di qualsiasi genere musicale.
Fra tutti gli iscritti saranno selezionati otto semifinalisti. Di questi, quattro si esibiranno a Rovigo in “Voci per la Libertà” venerdì 21 luglio e quattro il giorno successivo. I migliori cinque accederanno alla finale del 23. Gli artisti (a cui saranno assicurati vitto e alloggio) saranno valutati da una giuria composta da importanti addetti ai lavori e giornalisti.
Il vincitore avrà diritto a molti bonus, come la produzione di un videoclip e, insieme agli altri finalisti, l’inserimento in un album o playlist assieme ai big. Altri bonus saranno man mano definiti.
Uno degli otto semifinalisti è già stato prescelto, ed è OBI con il brano “Attimo”, in qualità di vincitore del “Premio dei giovani di Amnesty”. Si tratta di un premio riservato alle iscrizioni arrivate entro il 20 marzo e votate dai giovani (under 35) di Amnesty International.
Mattia Strafile, in arte OBI, nasce a Torino il 31 maggio 2001 e già dal 2014 inizia una lunga e faticosa gavetta nei contest di freestyle rap. Nel brano “Attimo” affronta il tema della libertà attraverso i giovani occhi di una studentessa afgana che, tra le pagine un libro, bandito dal regime talebano, trova il suo piccolo grande angolo di serenità.